Roma verso il voto. Progetti e attese “Basta con la sovraesposizione mediatica”
Quattro le liste che concorreranno alle prossime elezioni della Comunità ebraica romana, in programma domenica 14 giugno. In ordine cronologico di presentazione “Per Israele” (candidata presidente Ruth Dureghello); “Menorah” (candidato presidente Maurizio Tagliacozzo), “Binah-Cer posto per tutti” (candidata presidente Claudia Fellus) e “Israele siamo noi” (candidata presidente Fiamma Nirenstein).
Abbiamo chiesto ai quattro candidati di presentarsi e di presentare la loro squadra, le loro aspettative, i loro progetti, la loro aspirazione di conquistare la fiducia degli elettori.
Rispettando l’ordine cronologico, proseguiamo oggi con Maurizio Tagliacozzo.
“Basta con la sovraesposizione mediatica”
“I programmi delle quattro liste sono in apparenza molto simili. A fare la differenza sono così le scelte di fondo e l’impostazione che si vuol dare al lavoro del Consiglio. Cito due temi a titolo d’esempio: l’approccio verso i media e il mondo dell’informazione e la tipologia di rapporto che si vuole instaurare tra la nostra Comunità e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane”.Maurizio Tagliacozzo, imprenditore, è il candidato presidente della lista Menorah. Una proposta che nasce nella convinzione che sia giunto il momento “di guardarsi un poco più dentro, invece di guardare solo all’esterno”. Così, dal punto di vista dell’esposizione mediatica, “bisogna che sia minore rispetto ad oggi e inevitabilmente più ragionata e pertinente perché la sovraesposizione spesso non consente di raggiungere i risultati migliori”. Mentre nei rapporti con l’UCEI sarebbe tempo di porre fine a distorsioni e invasioni di campo “che creano nervosismo tra gli addetti ai lavori e una gran confusione all’esterno”.
E se sul fronte educativo l’obiettivo è di erogare più borse di studio per gli allievi meno abbienti e di implementare un programma di aggiornamento costante per il corpo docente, per fronteggiare il crescente disagio sociale l’idea è quella di sostenere le diverse realtà che operano nel settore con un’azione di supervisione e sorveglianza da svolgere “nel pieno rispetto dell`autonomia patrimoniale e giuridica dei singoli enti”.
Tra le peculiarità di Menorah, inoltre, quella di aver redatto un codice etico che intende guidare le scelte dei candidati sia per quanto riguarda i processi interni sia nell’eventuale gestione comunitaria.
Tre punti cardine: massima trasparenza nei processi decisionali; partecipazione più estesa e varia che favorisca meccanismi di ricambio generazionale; assenza di conflitti di interesse. “Quando lo abbiamo pensato e realizzato ignoravamo l’esistenza di un altro codice che la Comunità sottopone, indipendentemente, a tutti i candidati. Ma ho la sensazione che da alcuni non sia visto come un automatismo, mentre il nostro ha il merito di essere molto chiaro e stringente. A prescindere che si venga eletti o meno – spiega Tagliacozzo – è nostra intenzione essere al di sopra di ogni sospetto”.Pur non avendo mai svolto l’incarico di consigliere, tiene infine a sottolineare la lunga esperienza maturata sul campo: dalla presidenza di ospedale israelitico e casa di riposo, alla vicepresidenza della commissione dedicata al recupero dei tributi, al ruolo di leadership nell’Ort, realtà di respiro internazionale che si occupa di educazione e giovani in campo ebraico. “Provo un amore profondo per questa Comunità. Una Comunità che, ultimamente, sento un po’ diversa rispetto a quella che ho sempre cercato e voluto. Più lontana, meno inclusiva. Per questo – sostiene Tagliacozzo – è auspicabile un cambio di rotta”.
Adam Smulevich, Pagine Ebraiche giugno 2015
Clicca qui per leggere l’intervista alla candidata presidente Ruth Dureghello (Per Israele)
Clicca qui per leggere l’intervista alla candidata presidente Claudia Fellus (Binah Cer posto per tutti)
Clicca qui per leggere l’intervista alla candidata presidente Fiamma Nirenstein (Israele siamo noi)
(1 giugno 2015)