Roma verso il voto, progetti e attese. “Superiamo le divisioni interne”
Quattro le liste che concorreranno alle prossime elezioni della Comunità ebraica romana, in programma domenica 14 giugno. In ordine cronologico di presentazione “Per Israele” (candidata presidente Ruth Dureghello); “Menorah” (candidato presidente Maurizio Tagliacozzo), “Binah-Cer posto per tutti” (candidata presidente Claudia Fellus) e “Israele siamo noi” (candidata presidente Fiamma Nirenstein). Abbiamo chiesto ai quattro candidati di presentarsi e di presentare la loro squadra, le loro aspettative, i loro progetti, la loro aspirazione di conquistare la fiducia degli elettori.
Rispettando l’ordine cronologico, proseguiamo oggi con Claudia Fellus.
“Superiamo le divisioni interne”
“Avvertiamo che siamo in una fase di forte disgregazione e che esistono contrapposizioni su temi che non dovrebbero dividere: l’essere più o meno osservante, l’essere più o meno filo-israeliano. Adesso è il momento di riunire tutte le componenti costruendo un ponte che faccia convivere diversi pezzi di Comunità”. Claudia Fellus, dirigente con esperienza in campo educativo e sanitario, traccia con queste parole l’orizzonte della lista al femminile ‘Binah-Cer posto per tutti’, di cui è la candidata presidente. Un impegno sancito anche nel primo punto del programma, intitolato ‘Superiamo le divisioni’, e in cui si legge: “Vogliamo una comunità dalle molteplici anime che ricalchi, in piccolo, quel meraviglioso caleidoscopio di origini e di idee che caratterizza la società israeliana. Israele come fonte d’ispirazione per costruire una Comunità nella quale stare a proprio agio con le persone più osservanti e con quelle che lo sono meno”. Fellus lancia un appello: “Basta con le lacerazioni, basta con gli ‘o sei con me o sei contro di me’. Sono discorsi che fanno solo del male alla nostra Comunità. La verità, ed è una provocazione fino a un certo punto, è che prima di parlare di dialogo con gli altri, dovremmo praticarlo realmente tra di noi”. Tra gli obiettivi prioritari delle Binot, sottolinea, “una diversa trasparenza, a partire dai bilanci, e una diversa gestione della Comunità nel suo complesso”. Con una scuola che risponda a cinque requisiti: qualità dell’offerta formativa, professionalità dei docenti, innovazione nei metodi di insegnamento e apprendimento, dimensione internazionale della docenza, capacità di organizzazione e di inclusione. “La nostra è una scuola trasversale che accoglie al suo interno identità e realtà socio-culturali variegate. Per far sì che ciascuno studente possa trovarvi una possibilità di crescita è necessario investire in una più adeguata impostazione di fondo. Due – afferma Fellus – i concetti chiave: innovazione e qualità”. E ancora, tra i temi fondamentali, attenzione al sociale, kasherut nazionale, valorizzazione delle risorse umane, lotta alle intolleranze. Muovendo in particolare le leve della cultura, “l’arma più efficace che abbiamo per combattere antisemitismo e pregiudizio”.
Fellus indica come punto di forza l’insieme stesso delle Binot: “Un gruppo di persone capaci, desiderose di operare per la Comunità, completamente estranee a un modo di pensare e agire che è ormai superato. Una ventata di freschezza per tutta la kehillah romana, nel solco del lavoro proficuo svolto dalle nostre rappresentanti nel Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. I risultati raggiunti in quella sede sono stati uno stimolo ad accettare questa sfida, che arriva in un momento non semplice e particolarmente complesso della mia vita”.
Adam Smulevich, Pagine Ebraiche giugno 2015
(2 giugno 2015)
Clicca qui per leggere l’intervista alla candidata presidente Ruth Dureghello (Per Israele)
Clicca qui per leggere l’intervista al candidato presidente Maurizio Tagliacozzo (Menorah)
Clicca qui per leggere l’intervista alla candidata presidente Fiamma Nirenstein (Israele siamo noi)