Roma – Via Tasso, il Museo fa 60 anni
Prima luogo di prigionia e di morte. Quindi luogo di incontro per la condivisione dei valori di libertà, pluralismo e democrazia. Il Museo Storico della Liberazione di Roma, che ha sede nelle vecchie carceri di via Tasso dove furono reclusi e torturati oltre 2mila antifascisti, taglia in queste ore il traguardo dei 60 anni di vita.
Il 4 giugno del 1955 fu l’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi ad inaugurarne il primo nucleo, costituito negli appartamenti al pian terreno e al secondo piano. Oggi l’importanza del museo (“un patrimonio di tutti” aveva sottolineato il presidente UCEI Renzo Gattegna in tempi recenti, impegnandosi personalmente per la sua salvaguardia) è testimoniata da una serie di iniziative rivolte all’intera cittadinanza.
A partire dall’evento che si svolgerà nel pomeriggio in Campidoglio (Sala Pietro da Cortona, ore 17) e che celebrerà, insieme all’impegno del museo, il 71esimo anniversario della liberazione di Roma e il 100esimo dalla nascita di Giuliano Vassalli, partigiano, giurista e politico perugino che nel novembre 1999 sarebbe stato chiamato a guidare la Corte costituzionale.
Introdotto dall’assessore a Scuola, Università e politiche della memoria Paolo Masini, il presidente del Museo Antonio Parisella si soffermerà sulla storia e farà un bilancio de “I primi 60 anni”, mentre Vera Michelin Salomon racconterà la sua detenzione a via Tasso. Ad intervenire anche l’archeologa Letizia Ermini Pani, figlia del ministro Giuseppe Ermini che dette l’impulso alla realizzazione del Museo e il presidente dell’Anpi Roma Ernesto Nassi. In conclusione l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, oggi giudice della Corte, terrà un intervento su “Giuliano Vassalli e la Resistenza romana”.
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(3 giugno 2015)