Setirot – Musei
Ogni tanto, su queste pagine e/o in altri siti ebraici, qualche anima bella si premura di ironizzare, quando non addirittura di criticare più o meno furiosamente gli sforzi e le energie impiegati a ricordare, conservare, testimoniare, catalogare pezzi della nostra storia.
Detto con semplicità, l’accusa è di ‘musealizzare’ il popolo ebraico. E questo perché finanziamenti e impegno verrebbero stornati – tanto per dire – da scuole, sinagoghe, Talmud Toràh, bagni rituali eccetera. Liberi, ovviamente, di pensarla come si preferisce. Però, avendo appena visitato per la prima volta l’Israeli Museum al Yitzhak Rabin Center di Tel Aviv, resto fermamente dell’opinione che quattro ore in quelle stanze valgano davvero moltissimo in termini di conoscenza e soprattutto di spinta all’attaccamento verso Eretz Yisraèl. Insomma in termini di identità. È anche in quei filmati, in quelle parole, in quelle fotografie, in quei ricordi che Am Yisraèl Chai.
Stefano Jesurum, giornalista
(4 giugno 2015)