Rapporti Israele-Usa – Le modifiche all’accordo con l’Iran

john_brennanDopo aver invaso per giorni i quotidiani internazionali, l’accordo sul nucleare tra le potenze occidentali e l’Iran è caduto sotto silenzio. Ma l’argomento per le diplomazie di mezzo mondo rimane caldo. La deadline per la stipula definitiva dell’intesa tra Teheran e il gruppo dei 5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Russia più la Germania) si avvicina: il 30 giugno è la data prescelta per l’ultima firma ma prima da allora in molti stanno lavorando per cambiare le carte in tavola. Tra questi, Israele, il cui primo ministro Benjamin Netanyahu ha sempre espresso la propria contrarietà rispetto ai termini dell’accordo stipulato dai 5+1 con il regime iraniano. “Nessuna in questa regione pensa che questo accordo bloccherà l’Iran dall’ottenere l’arma nucleare”, ha dichiarato recentemente Netanyahu, dirigendo il suo messaggio in particolare agli Stati Uniti di Barack Obama, vero motore delle trattative. E proprio oltreoceano sta per atterrare una delegazione israeliana, guidata dal Consigliere per la sicurezza nazionale Yossi Cohen, con l’obiettivo di modificare e correggere l’accordo di massima presentato all’Iran. A darne notizia, Barak Ravid di Haaretz che aveva riferito anche dell’arrivo pochi giorni fa in Israele del capo della Cia John Brennan. Il capo dei servizi segreti americani ha incontrato l’alter ego del Mossad Tamir Pardo: sul tavolo sempre la questione iraniana.
Le prossime settimane saranno decisive per capire le effettive intenzioni del presidente iraniano Hassan Rouhani e soprattutto dell’ayatollah Ali Khamenei. Netanyahu ha dichiarato di aver parlato con molti vicini di Israele, e tutti hanno espresso preoccupazione riguardo alla trattativa. Uno dei punti più difficili della partita, rivelano da Washington, sarà il livello di accesso che l’Iran garantirà agli ispettori dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA). Un funzionario americano, scrive Barak, ha sottolineato che i 5+1 sanno che “non ci sarà un accordo fino a quando la Agenzia dell’energia atomica non avrà la possibilità di verificare in ogni modo appropriato tutto ciò che è necessario per l’accordo stesso, compreso l’accesso a diversi siti e luoghi”.

(11 giugno 2015)