Roma – Elezioni, la campagna è “social”
Dal web ai social network, la campagna elettorale per le elezioni di rinnovo del Consiglio della Comunità ebraica romana non è mai stata così virale. Un fenomeno catalizza in particolare l’attenzione degli iscritti, ed è quello dei video di presentazione dei singoli candidati alla presidenza e delle squadre (di aspiranti consiglieri e/o consultori) che li accompagnano in questa avventura.
Video amatoriali, ma in cui emerge comunque una certa professionalità e un’attenzione meticolosa al dettaglio. Lo sfondo privilegiato è quello del Portico d’Ottavia, il cuore della Roma ebraica, ma anche le strade tutto attorno. Da via della Reginella a via Catalana, dal Teatro Marcello a Ponte Quattro Capi, una delle più antiche testimonianze della presenza ebraica nella Capitale.
“Ho deciso di continuare in questo percorso perché non potevo lasciare incompiuto il mio lavoro, dopo aver speso tante energie era necessario continuare a mettere disposizione quelle che erano le competenze acquisite, le capacità, i progressi raggiunti, gli altri tanti progressi da raggiungere, perché i problemi sono evidentemente molti” afferma Ruth Dureghello, assessore alla scuola e capolista di ‘Per Israele’. Una bandiera israeliana sventola all’ingresso dell’istituto. “Il mio mondo – sottolinea Dureghello – il futuro”.
“Amo profondamente la mia Comunità, sento mia tutta la storia degli ebrei di Roma” racconta l’imprenditore Maurizio Tagliacozzo, a capo di ‘Menorah’, con lo sguardo che dall’Isola Tiberina volge al Tempio Maggiore, distante appena poche decine di metri. “Ancora prima di essere presieduta o rappresentata – il suo messaggio – una Comunità ha necessità di essere amministrata in maniera efficiente e trasparente. E io credo, anche per storia personale, di essere la persona migliore per svolgere questo compito”.
Claudia Fellus, dirigente pubblico e candidata per ‘Binah – Cer posto per tutti’, parte dal portone di casa Toaff. “Ho deciso di cominciare la mia campagna elettorale da qui – spiega – perché questo è il luogo in cui ho avuto il mio insegnamento al dialogo, attraverso il rav Elio Toaff, e perché qui c’è il nostro grande Tempio”. Fellus, che ha origini tripoline, aggiunge poi: “In questa Comunità ho imparato i valori dell’accoglienza, i valori della diversità, il fatto che essere diversa, anche in mezzo agli ebrei, non era una cosa negativa”.
Sceglie invece un contesto privato la giornalista Fiamma Nirenstein, leader di ‘Israele siamo noi’.
“Israele siamo noi. Noi, la Comunità ebraica di Roma. Noi, un gruppo di 27 persone di cui ciascuna ha una competenza specifica su tutti quelli che sono i problemi e le aspirazioni di questa, che è la comunità più antica e più gloriosa della storia delle comunità ebraiche del mondo e d’Europa” spiega dal suo studio, annunciando l’intenzione di proiettare “i nostri occhi e il nostro respiro” in una prospettiva internazionale.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(11 giugno 2015)