Firenze – “A viale Ariosto la nostra storia”

funaroI cimiteri sono “gli archivi storici delle Comunità”. E con la loro valorizzazione, con progetti e iniziative mirate, “è possibile riscoprire la vita e la presenza di una Comunità nel suo contesto di riferimento”.
Lo ha sottolineato Renzo Funaro (nell’immagine, di Sergio Servi), presidente dell’Opera del Tempio Ebraico di Firenze e vicepresidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, aprendo le porte del cimitero monumentale di viale Ariosto per un nuovo appuntamento del ciclo di incontri dedicati al Centocinquantenario di Firenze Capitale, nel segno dell’impegno congiunto di Ente Cassa di Risparmio, Comunità ebraica, Museo ebraico, Opera del Tempio.
“Firenze capitale dell’esotismo” il filo conduttore dell’iniziativa, che ha già fatto della Comunità un luogo di confronto a cavallo tra culture e sensibilità diverse. Preziose, per quanto riguarda l’incontro di ieri, le delucidazioni del rabbino capo Joseph Levi, intervenuto su “Tombe, monumenti e simbologia ebraica”, e del professor Marco Bini, che ha parlato dei cimiteri ebraici nell’architettura dell’Ottocento. Ad ascoltarli un vasto pubblico di addetti ai lavori, storici, archeologici, cultori della materia, ma anche abitanti del quartiere che hanno preso contatto con un luogo ancora non pienamente conosciuto.
“Il cimitero di viale Ariosto – ha spiegato Funaro, che ha anche condotto una visita guidata – è una delle più importanti testimonianze di questa Comunità, con tombe di illustri personaggi che risalgono fino al Seicento. Tra le altre quella di Salomon Fiorentino (1743-1815), il grande poeta sulla cui lapide è scolpito persino un sonetto”.
Sono ormai molti anni che Funaro si occupa della manutenzione e della tutela del sito. Un lavoro “monumentale”, per l’appunto, che ha permesso di ottenere una serie di importanti risultati tra cui il ritrovamento di 450 lapidi e il restauro di un terzo delle stesse. Una sfida che, spiega, è parte di un progetto di respiro regionale che coinvolge, oltre ai luoghi della memoria fiorentina, anche i cimiteri di Siena e di Monte San Savino.

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(15 giugno 2015)