Legge…
Per quanto riguarda l’interpretazione della Halakhah, la stessa Torah stabilisce che gli ebrei devono prendere in considerazione solamente i pareri di noti studiosi della Torah.
Oggi, molti singoli individui reclamano il diritto di esercitare il loro buon senso nel determinare cosa debba essere l’Ebraismo contemporaneo, benché essi non studino la Torah e il Talmud. Questi ‘posseqim’ autodidatti ammettono le carenze della loro formazione per quanto concerne testi e fonti ebraiche, tuttavia insistono sul loro diritto di decidere sulla base del ‘buon senso’ questioni religiose fondamentali.
Non si tratta di un fenomeno recente: può essere fatto risalire al primo periodo della storia ebraica, alla generazione che ricevette la Torah sul monte Sinai. Non molto tempo dopo, la Torah ci riferisce (Num. cap. 16) come Qorach avesse capeggiato una ribellione contro Moshe: egli voleva, secondo i nostri Saggi, sostituire lo stesso Moshe come maestro e come capo. Qorach sfidò pubblicamente la competenza halakhica di Moshe mettendo in ridicolo la sua interpretazione della Legge Ebraica, definendola contraria al senso comune. Rifacendosi al Midrash Tanchuma, Rashì menziona il seguente comportamento di Qorach: “Che cosa fece? Riunì duecentocinquanta persone facendo vestire loro dei tallitot completamente blu, allora essi chiesero a Moshe: ‘Questo indumento interamente blu necessita di tzitziot o ne è esentato?’. Moshe rispose che era tenuto ad avere gli tzitziot. Allora essi cominciarono a prenderlo in giro: È forse logico? Un indumento di qualsiasi altro colore ha l’obbligo degli tzitziot anche se ha un solo filo blu: sicuramente un indumento completamente blu è esentato dagli tzitziot” (Rashì, Num. 16:1).
Allo stesso modo, il Midrash ci racconta di un’altra provocazione: “Una casa piena di rotoli della Torah necessita comunque di mezuzot?” chiese Qorach, e Moshe rispose affermativamente. La replica di Qorach fu: “Se una piccola parte della Torah posta all’interno della mezuzah soddisfa i requisiti delprecetto, a maggior ragione molti Sefarim saranno in grado di soddisfare tali requisiti! Tali decisioni halakhiche non possono derivare da D-o, ma sono speculazioni artefatte” (Num. R.18).
Sicché Qorach insistette nel dire che prescrivere una mezuzah in simili circostanze violava unalogica elementare.
Nell’Ebraismo, è la Mitzvah che inizia all’esperienza religiosa. Il sistema legale halakhico, essendo un genere di chokhmah, possiede una sua propria metodologia, un modo di analisi dei concetti razionali, così come è per la matematica e per la fisica. Un’analogia con la scienza ci può essere d’aiuto in questo frangente. La fisica aristotelica, che dominò con la propria influenza il mondo antico e medievale, era in alcuni casi fallace proprio perché si basava sulle esperienze legate al senso comune: postulava che un oggetto cade perché ha un peso, cosa che potrebbe sembrare sensata ma che Galileo e Newton dimostrarono essere errata.
Questi ultimi sostituirono il buon senso ed i ragionamenti superficiali con leggi scientifiche, fornendo un quadro della realtà che si distaccava dalle apparenze esteriori. Cosa sono il caldo, il suono e la materia senon creazioni della mente umana in termini matematici? Sono realtà che vengono percepite mediante i nostri sensi ma la loro reale identità è definita in termini concettuali, non empirici. Similmente, la Legge Ebraica possiede un suo proprio approccio epistemologico che può essere compreso unicamente da un Chacham in grado di padroneggiare sia la metodologia, sia il vasto materiale.
Proprio come la matematica è più che un gruppo di equazioni, e la fisica è qualcosa di diverso da un insieme di leggi naturali, così anche la Halakhah è ben più di un elenco di leggi religiose.
Essa possiede il suo proprio logos, un suo metodo di pensiero e costituisce un sistema indipendente. La Halakhah non necessita del buon senso così come non lo esigono la matematica ed i sistemi scientifici concettualizzati. Quando la gente parla di una Halakhah insensata, congelata o empirica, non fa che riproporre l’approccio di Qorach.
Mancando di una conoscenza della metodologia halakhica, che può essere acquisita solamente attraverso vasti studi, la gente si limita ad applicare ragionamenti basati sul senso comune, pieni di banalità e di frasi fatte come con la fisica aristotelica, essa giudica i fenomni solamente dalle apparenze superficiali e nota unicamente le sensazioni personali dei singoli.
Questo approccio non è tollerato in campo scientifico e non dovrebbe essere tenuto in seria considerazione nella Halakhah. Tali giudizi sono pseudo-princìpi, privi di profondità e di significato. È prevalso l’approccio di Moshe. I sopravvissuti alla catastrofe che sommerse il gruppo di Qorach ammisero più tardi, nelle parole dei nostri Saggi, che “Moshe è verità ed è vera la sua interpretazione della Torah, e noi siamo dei mentitori” (B. Bat. 74a). Il giudizio è tuttora valido. Gli Ebrei si accostano alla Legge Ebraica con chokhmah, e di conseguenza riconoscono gli Studiosi della Torah, Ghedoleh Israel, come legittimi Grandi Maestri di Israele. Il buon senso, quando applicato alla Halakhah, non fa che spargere confusione ed errore, come succede per tutte le discipline specializzate.
(Questa è una libera citazione presa dagli insegnamenti del rav Joseph Soloveitchik)
Paolo Sciunnach, insegnante
(15 giugno 2015)