Storie – Solidarietà per il Nepal
Piccola parentesi solidale. Per raccontare la storia di un signore di 54 anni, Stefano Mancini, da anni stabilitosi in Nepal, che a seguito del terremoto dell’aprile e del maggio scorso ha perso la sua azienda di articoli di cartoleria, che dava lavoro a 15 persone, quasi tutte ragazze, di cui due sono morte sotto le macerie. Stefano, nonostante sia ridotto in condizioni di indigenza, ha deciso di restare nel villaggio di Sundarijal Patibar, a nordest di Kathmandu, per cercare di aiutare la sua comunità.
Quando ha letto la sua vicenda, Gianfranco Moscati, uno dei maggiori collezionisti italiani di documenti della Shoah, che in quei giorni era ricoverato all’ospedale di Locarno per motivi di salute, si è commosso ed è riuscito a mettersi in contatto con Mancini per aiutarlo. È nata una bella amicizia e l’idea di “affiancare Israele per gli aiuti al Nepal terremotato”.
In poco tempo sono state raccolte già molte donazioni e Mancini ogni volta documenta con fotografie tutte le opere di ricostruzione realizzate con i soldi che provengono da queste offerte.
Moscati ha contattato anche me. In questa nostra epoca ci si dimentica delle tragedie a distanza di poche settimane. Se volete dare una mano a quel paese così travagliato, l’IBAN è IT0480623003541000063491013, con la causale “Aiuti al Nepal terremotato”.
Mario Avagliano
(16 giugno 2015)