Lo storico incontro di Torino – Valdo Spini “La Chiesa e le persecuzioni, da Bergoglio parole sincere”
“Le scuse per le persecuzioni perpetrate dalla Chiesa nei confronti dei valdesi un po’ ce le aspettavamo, però il modo solenne e sincero in cui è stata posta la richiesta di perdono ha dato tutto il senso dell’autenticità di questo momento. Un momento storico, che è a sua volta il presupposto per un cammino sempre più proficuo”. Economista, docente universitario, ex ministro e protagonista della stagione delle Intese che hanno regolato il rapporto tra Stato e minoranze religiose, Valdo Spini commenta a Pagine Ebraiche – da testimone oculare – la visita di Bergoglio alla chiesa valdese di Torino, la sua richiesta di perdono “per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani” dei secoli passati, il suo incontro con il moderatore della Tavola Eugenio Bernardini. Un incontro che ha posto al centro i temi del dialogo e del reciproco rispetto oltre le differenze ideologiche e culturali.
Temi che lo stesso Bernardini aveva toccato in una recente intervista a Pagine Ebraiche, sottolineando l’amicizia (“straordinaria e profonda”) che lega comunità valdese e comunità ebraica e la potenza del messaggio che arriva dal loro impegno a presidio dei valori della laicità e della libertà di coscienza. “Penso ad esempio alla stagione che portò alla stipulazione delle Intese, che ci vide al fianco nel segno del rispetto delle istituzioni che accomuna le nostre comunità, ma anche nel richiamo all’esigenza imprescindibile che lo Stato si faccia garante del pluralismo e della diversità di vedute. Temi di grande attualità – sottolineava il moderatore – anche guardando all’incontro con Bergoglio”.
Spini, che di quella stagione è stato uno degli artefici, riconosce l’importanza di questo percorso e le molte conquiste ottenute insieme da ebrei e valdesi. “Le somiglianze sono significative: secoli di persecuzione, entusiastica partecipazione all’Unità d’Italia e al Risorgimento, emancipazione e conquista di libertà sconosciute, battaglie per la difesa dei propri diritti. E, venendo ad anni più recenti, lo sforzo per far approvare dal Parlamento una legge per tutelare a fondo la libertà religiosa. Ebrei e valdesi, con la loro collaborazione, rappresentano un modello”.
Un modello che viene messo in relazione con l’incontro odierno. “Certamente persistono delle differenze tra noi e la Chiesa cattolica, e certamente vi saranno anche in futuro. Ma il bello del dialogo – afferma – è proprio questo: vivere le differenze come un fatto positivo, lavorare insieme per il bene comune”. L’idea del professore è che oggi sia stata scritta una pagina storica e che possa uscirne rafforzato questo concetto insieme al consolidamento di momenti di incontro “che siano fonte di arricchimento per entrambi” e che aiutino, anche nel rapporto con le altre confessioni, a rafforzare la sfida della fratellanza universale.
A margine della cerimonia il professore ha avuto modo di scambiare con il papa alcune riflessioni private. “Da ex ministro dell’Ambiente sono molto sensibile a certi argomenti e quindi – ci racconta – ho voluto esprimergli tutto il mio apprezzamento per la sua ultima enciclica. Un testo davvero fondamentale”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(22 giugno 2015)