“Mettiamo da parte le rivalità, lavoriamo per il bene di tutti”
“Voglio dire una cosa con chiarezza: è arrivato il momento di mettere da parte ogni rivalità e di lavorare insieme per il bene di tutti. Affrontando i problemi, tendendo una mano a chi è in difficoltà, testimoniando quelli che sono i nostri valori e le nostre eccellenze”.
È con queste affermazione che si apre il mandato alla guida della Comunità ebraica di Roma di Ruth Dureghello, 48 anni, imprenditrice e assessore comunitario uscente alla scuola.
Capolista della formazione “Per Israele”, prima per numero di consensi alle ultime elezioni comunitarie, Dureghello – la prima donna chiamata a svolgere questo incarico nei 22 secoli di storia della Comunità romana, la più antica della Diaspora – si candida a guidare un governo unitario sostenuto anche dalle altre formazioni protagoniste al voto (in ordine di preferenze ottenute “Israele siamo noi”, guidata dalla giornalista Fiamma Nirenstein; “Menorah”, guidata dall’imprenditore Maurizio Tagliacozzo; “Binah”, guidata dal dirigente pubblico Claudia Fellus).
Questo infatti l’indirizzo che arriva dalla prima elezione del nuovo direttivo comunitario, riunitosi ieri per definire la figura che terrà le redini della Comunità per i prossimi quattro anni: a scrivere nell’urna il nome della Dureghello sono stati 24 dei 26 consiglieri presenti, mentre due sono state le schede bianche. Nei prossimi giorni la neo presidente provvederà a fare la propria proposta per i nomi dei consiglieri che entreranno a far parte della nuova Giunta esecutiva e per la ripartizione dei diversi assessorati.
Svoltosi alla presenza di un folto pubblico, il Consiglio si è aperto con un invito all’unità, al rispetto reciproco e allo sviluppo di una dialetica costruttiva tra le diverse anime della Roma ebraica da parte del rabbino capo Riccardo Di Segni. Tenendo comunque presente un principio. Che una comunità che non discute, ha sottolineato il rav, “non è una comunità”.
a.s twitter @asmulevichmoked
(24 giugno 2015)