Teatro per la vita
Il mercoledì è il mio giorno di scuola alle elementari Sultan El Atrash del villaggio druso di Hurfeish. Sono consulente accademica del progetto “Teatro per la vita”, una scuola sperimentale che, attraverso il teatro, migliora la sicurezza in se stessi e arricchisce le capacità di espressione degli allievi.
La cultura drusa è chiusa e introversa, tradizionale e conservatrice e in alcuni contesti può essere un ostacolo alla fertilità creativa e all’espressione autentica. Gli Sheich, uomini di culto, sono molto attenti ai comportamenti e al rispetto delle usanze e dei modi di esprimersi. La maggior parte delle insegnanti e delle donne del villaggio ha il capo coperto da una bellissimo e delicatissimo hijab bianco, alcune coprono anche il volto. Non possono guidare l’automobile né prendere una patente. Non possono cantare in pubblico e tanto meno danzare.
Il mercoledì mattina mi travesto da ebrea di Mea’ Shearim: gonna lunga, calze scure, braccia coperte ed esco in missione: aggiungere nuovi colori, che non siano solo il nero o il bianco e tingere i muri, i pensieri, i sogni e le aspirazioni dei miei allievi e delle mie maestre druse. Stanno cambiando molte cose. l teatro, l’arte e le emozioni stanno entrando gradatamente e per la gioia di tutti nelle lezioni di storia, di matematica, di arabo, di ebraico. “Riflettori sul bambino” – “Dialogo” – “Espressione del corpo” fanno ormai parte del lessico giornaliero. Ma c’è ancora tanto lavoro e ieri sono rimasta male. Lo Sheich mi ha chiamato: “Doctor Edna, da noi drusi è proibito sedere con le gambe accavallate…”. Avrei voluto sparire. Ho respirato profondamente. Ho sorriso educatamente ripetendo a me stessa: Multicultura è la tua ragione di vita! Fra un’ora torni a Sasa, vai al Hadar HaOchel, la sala da pranzo, e ti rimetti comoda. Pensa alle tue maestre druse che hanno tutte una laurea, un master o un dottorato ma per andare a fare la spesa devono essere accompagnate dal marito, dal figlio o dal fratello! E continua a inventare metodi innovativi, alla fine succederanno cose strepitose!
Angelica Edna Calò Livne
(30 giugno 2015)