Israele – Al Sud fronte rovente

.Almeno cinquanta soldati egiziani, riportano i media, sono stati uccisi da miliziani dell’Isis nelle ultime ore nel nord del Sinai, a pochi chilometri di distanza dal confine con Israele. Cinque postazioni militari sono state attaccate dal movimento jihadista in un’area che il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva recentemente definito un “Far-west selvaggio”. E proprio a causa dell’instabilità della zona, sempre più preda degli attacchi degli uomini del Califfato, le autorità israeliane hanno deciso nelle scorse ore di chiudere i valichi con l’Egitto di Nitzana e Kerem Shalom. E mentre da Gerusalemme si guarda con attenzione all’evoluzione degli eventi in Egitto, le forze di sicurezza israeliane hanno diffuso in queste ore la notizia di una maxi-operazione compiuta in Cisgiordania per fermare il tentativo di Hamas di ricostituirvi alcune cellule terroristiche. L’organizzazione terroristica si sta nuovamente armando a Gaza, ha dichiarato questa mattina il capo dell’Intelligence dello Shin Bet Yoram Cohen (nell’immagine assieme al Premier Netanyahu), ma il suo controllo sulla Striscia si sta gradualmente erodendo. Secondo Cohen, che ha riferito alla Commissione Affari Esteri della Knesset, Hamas sta cercando di ricostruire i tunnel sotterranei distrutti dall’esercito israeliano durante il conflitto della scorsa estate. Il movimento islamista si sta preparando per un nuovo possibile conflitto con Israele, ha spiegato Cohen, seppur non abbia intenzione nell’immediato di attaccare per primo. A continuare a dare il proprio supporto a Hamas, spiegava il capo dello Shion Bet, l’Iran, in queste settimane al centro del dibattito internazionale per la questione dell’accordo sul nucleare.
Cohen ha parlato anche della ricostruzione di Gaza e di come la maggior parte dei finanziamenti non siano arrivati a causa della frattura tra Hamas e Autorità nazionale palestinese. La rottura ha portato al blocco dei proventi destinati alla Striscia a causa della preoccupazione, soprattutto dell’Occidente, di una possibile distrazione del denaro da parte di Hamas per fini terroristici. Cohen ha sottolineato che di fatto è stata Israele una degli elementi cardini perché si continuasse in questo periodo alla ricostruzione di Gaza.

d.r.

(1 luglio 2015)