J-Ciak – Gerusalemme al via con John Turturro
Ieri sera, davanti alla Cinematheque di Gerusalemme si stava ancora montando il tendone bianco che nei prossimi giorni riparerà dal sole il pubblico in attesa davanti all’ingresso. Tocco finale prima dell’inaugurazione ufficiale, fissata per questa sera. Al calar del sole, nella bella cornice della Sultan’s Pool ai piedi della Città vecchia, il Jerusalem Film Festival si aprirà nel segno del cinema d’autore italiano. Sul grande schermo, “Mia madre”, il lungo autobiografico omaggio che Nanni Moretti ha dedicato alla madre Agata Apicella, docente di lettere al liceo Visconti di Roma e riferimento amatissimo di un’intera generazione di studenti. Ospite della serata sarà John Turturro che in “Mia madre” impersona Barry Huggins, l’affascinante e istrionico attore che recita nel film diretto da Margherita (Margherita Buy), qui nel ruolo di una celebre regista italiana, in pratica l’alter ego al femminile dello stesso Moretti.
Turturro, che l’indomani terrà una masterclass alla Cinematheque sul mestiere di attore, è una presenza ricorrente in un certo cinema ebraico-americano e ha spesso interpretato personaggi ebrei. Fin da “Crocevia della morte” (1990) è uno degli attori favoriti dei fratelli Coen, con cui ha lavorato in, “Barton Fink” (1991), “Il grande Lebowski” 1998), “Fratello dove sei?” (2000) oltre ad aver lavorato con Adam Sandler in “Mr. Deeds” (2002) e “Zohan, tutte le donne vengono al pettine” (2008).
Ricorderete “Gigolò per caso” (2014), da lui scritto, diretto e interpretato. Qui, al fianco di Woody Allen, era riuscito a raccontare il mondo hassidico americano con un sorriso capace di essere allo stesso tempo ironico, discreto e pieno di calore. Nel film Turturro/Fioravanti, mite fioraio con il pallino per i lavori manuali si spacciava per un ebreo sefardita che, improvvisandosi gigolò, avvicina una donna della comunità Satmar (Vanessa Paradis). Sarà lei ad affascinarlo, malgrado il bel fioraio sia conteso dalla sofisticata dottoressa Parker (Sharon Stone) e da Selma, una fiammeggiante e meravigliosa Sofia Vergara.
Andando indietro nel tempo, forse ripescherete dalla memoria la sua interpretazione di Primo Levi in “La tregua” (1997) di Francesco Rosi, nominato per la Palma d’oro a Cannes. Il volto mobile ed espressivo di Turturro, anche se straniante per chi aveva presente il volto di Levi, comunicava con grande immediatezza la tragedia e lo spiazzamento dell’immediato dopoguerra. Il film, come l’omonimo libro di Primo Levi da cui era stato tratto, narrava il rientro dello scrittore da Auschwitz in un viaggio che, tra dolori e sorrisi, attraversava l’Europa.
Nel 1994, ancora agli inizi, Turturro aveva interpretato Herb Stempel in “Quiz Show”, diretto da Robert Redford, che ripercorreva la storia di Twenty one, quiz televisivo popolarissimo in America negli anni Cinquanta che fece scandalo perché truccato. Stempel, ebreo del Queens, era uno dei campioni del programma. Indotto a uscire per fare posto a un concorrente più attraente, finirà per scoprire il gioco. Nel 2002, nel film televisivo “Monday Night Mayhem” Turturro aveva invece prestato il suo volto a Howard Cosell, nato Cohen e nipote di un rabbino, uno dei giornalisti sportivi americani più famosi nella prima metà del secolo scorso.
Tornando a tempi più recenti Turturro, sposato per trent’anni all’attrice ebrea Katherine Borowitz, nel 2014 è stato il faraone Seti in “Exodus – Dei e re” (2014) di Ridley Scott. Un ruolo non di primissimo piano, cui – malgrado il cerone pesantissimo e uno script non eccezionale – è riuscito a imprimere comunque una marcia in più.
Daniela Gross
(9 luglio 2015)