Pagine Ebraiche – International Edition Trieste, la redazione è aperta
Prende il via in queste ore a Trieste la settima edizione di Redazione aperta.
Presentate anche al pubblico internazionale di Pagine Ebraiche le due settimane di laboratorio che dal 2009 vedono riunirsi la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che viene accolta dalla Comunità di Trieste insieme a collaboratori, ospiti e leader dell’ebraismo italiano, per lavorare fianco a fianco, scambiarsi idee e pianificare i progetti futuri. A questo momento caratterizzante della vita della redazione, dedica il suo spazio It Happened Tomorrow anche il direttore Guido Vitale. “L’entusiasmo e lo slancio professionale sono rimasti quelli della prima volta, ma i giornalisti della redazione sono intanto cresciuti professionalmente e realizzano tre giornali stampati, due notiziari quotidiani, una rassegna stampa e molti altri prodotti che hanno conquistato numerosi lettori. E ovviamente l’esperimento di questo notiziario internazionale. Ne siamo orgogliosi e ci teniamo a dirlo”.
Ancora per i lettori di Pagine Ebraiche nel mondo, la visita in Italia del ministro della Difesa israeliano Moshe Ya’alon, nel solco della stretta cooperazione tra i due paesi.
“Partire o restare?” è la domanda che si pone la scrittrice ebrea francese Eliette Abécassis, intervistata dal giornale dell’ebraismo italiano all’indomani dell’uscita del suo ultimo libro “La tentazione dell’Aliyah”. Ancora sul tema Francia e crescente antisemitismo, a sei mesi dalle stragi nella redazione di Charlie Hebdo e del supermercato Hypercasher a Parigi, nella sezione Bechol Lashon, questa settimana in lingua francese, un breve ritratto di Lassana Bathily, musulmano impiegato del negozio che è riuscito a mettere in salvo diversi clienti, ma che afferma: “Non mi considero un eroe”.
A proposito di libri invece, torna l’appuntamento con le lettura d’estate: per Italics – Summer Books, Daniela Gross presenta il volume di Antonio Scurati “Il tempo migliore della nostra vita”.
A chiudere l’edizione internazionale di questa settimana, le riflessioni di Yaacov Mascetti, docente all’Università di Bar Ilan, sul difficile equilibrio, nella tradizione ebraica, tra il precetto di “non frammentarsi”, non suddividersi in gruppi, e invece la caratterizzante tendenza allo sviluppo di modi diversi di vivere e di leggere l’ebraismo da sempre presenti nella storia e oggi più forte che mai.
Rossella Tercatin
(13 luglio 2015)