Da Holon alle passerelle, Sofia conquista Dior

sofia dior “Avete una ragazza giovane che si chiama Sofia, da Israele… era in una boutique di Dior e non so per quale ragione, ma anche Raf Simons era nella stessa boutique di Dior, e l’ha incontrata e ora la vuole”. “Cosa? Cosa significa? Non ho mai sentito una storia così, mai. È straordinario”.
I due increduli protagonisti di questo dialogo sono un rappresentate della maison francese Dior e un impiegato dell’esclusiva agenzia di modelle parigina Viva. Ricapitolando, la Sofia di cui parlano è Sofia Mechanter, una quattordicenne di Holon al momento pressoché sconosciuta che però farà molto parlare di sé, mentre Raf Simons è proprio quel Raf Simons, direttore creativo di Dior, che da un momento all’altro l’ha scelta come sua nuova musa. Ebbene sì, la storia di Sofia è una via di mezzo tra quella di una nuova Kate Moss e una moderna Cenerentola.
Ci vuole un flashback. C’era una volta una giovane altissima, con occhi azzurri come il cielo e lisci capelli rossicci, che viveva a Holon, alla periferia di Tel Aviv. Divideva una stanza con il fratellino e la sorellina, che ogni giorno andava a prendere a scuola per occuparsene tutto il pomeriggio, mentre cucinava e faceva il bucato. La loro mamma invece quando tornava ogni sera dopo un’intensa giornata di lavoro come donna delle pulizie e badante, dormiva in salotto sul divano blu. Sofia, la nostra protagonista, non aveva amici perché, diceva, prova un po’ di imbarazzo per la modestia della sua casa.
Un giorno l’agenzia di modelle israeliana Roberto l’ha scoperta e il suo proprietario è rimasto talmente colpito dal suo sguardo che decise non di sposarla – d’altra parte altrimenti non sarebbe potuta essere una favola moderna – ma di portarla comunque in un posto che si addice a una principessa, Parigi. Così Roberto ha proposto Sofia alla piccola ed esclusivissima agenzia Viva, che assume solamente 70 modelle in tutto il mondo, quest’ultima ha accettato di fare con lei un servizio fotografico e un’audizione, e quindi via sull’aereo (una zucca non sarebbe stata adatta al 2015), insieme alla sua accompagnatrice Rotem.
Ma una volta lì, quando gli agenti di Viva hanno visto l’adolescente allampanata, sebbene somigli davvero parecchio alla non più tormentata super diva Kate Moss, sono rimasti un po’ spiazzati dalla sua giovanissima età e inesperienza, e dunque l’hanno brutalmente mandata via annullando tutto. Così Sofia e Rotem hanno cominciato ad andare in giro per la città, e si sono trovate davanti alla famosa boutique di Dior. Ovviamente sono entrate e lì dentro c’era appunto Raf Simons, a cui Sofia ha entusiasticamente chiesto di fare un selfie. Poi, dopo un rapido scambio di battute e di contatti, le due se se sono andate. Quello che non sapevano è che Simons qualche minuto dopo avrebbe chiamato il direttore del casting di Dior per parlargli della giovane modella israeliana che aveva appena incontrato, e lui, che non aveva tra le mani scarpette di cristallo da far provare a tutte le modelle di Parigi, non poteva fare altro che mettersi in contatto con Viva. Ed eccoci alla conversazione di cui sopra.
Quello che è successo dopo è che qualche settimana più tardi, una volta tornata in Israele e lentamente tornata alla sua routine, Sofia ha ricevuto una concitata chiamata dal suo agente israeliano, che l’ha convocata d’urgenza nel suo ufficio. Alla notizia che Dior l’aveva scelta per essere il suo nuovo volto, con un contratto di centinaia di migliaia di euro della durata di due anni, l’adolescente ha reagito così: “Puoi lasciare il tuo lavoro”, ha detto un po’ ridendo e un po’ piangendo al telefono alla madre, che un po’ tramortita tra un “wow!” e l’altro è riuscita anche ad esclamare “mazal tov!”.
Un rapidissimo corso per imparare come si cammina su una passerella – d’altra parte anche Kate Moss un tempo sarà stata una quattordicenne con tutta l’intrinseca goffaggine che l’età comporta – e poi di nuovo di corsa a Parigi per – addirittura – aprire la sfilata di presentazione della collezione Autunno-Inverno 2016 di Dior in un’impalpabile e svolazzante tuta con pantalone a palazzo bianca.
E adesso? Alla fine – ma in realtà all’inizio – della sua personale favola, Sofia non è interessata a vivere in castelli reali, però un cambiamento con il suo stellare stipendio da top model potrà permetterselo: “Penso che traslocheremo in un’altra casa dove avrò una stanza tutta per me”. E vissero tutti in attesa della prossima settimana della moda.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(15 luglio 2015)