E tu non sei tornato
Marceline (Loridan-Ivens) aveva 14 anni quando fu deportata ad Auschwitz-Birkenau con il padre. Lei si è salvata, lui no. Nel corso della vita ha però continuato a scrivergli. Una lunga struggente dolcissima lettera al suo papà (pubblicata da Bollati Boringhieri con il titolo “E tu non sei tornato”). Pagine di Shoah, nitidi ricordi di ‘prima’, di ‘durante’, e anche di ‘dopo’. Parlano, queste pagine, di Lager, di Israele, di antisemitismo oggi. Pagine d’amore, commoventi, senza tempo.
«Ti scrivo da un’epoca in cui le donne hanno conquistato il loro posto, mi sarebbe piaciuto che la conoscessi, quest’epoca, che ti travolgesse, che ascoltassi e capissi i sogni e le aspirazioni delle tue figlie, Henriette, Jacqueline e me. Henriette era molto coraggiosa. Si era unita alla Resistenza. (…) Si è separata dal suo soldato (non ebreo) dopo la guerra, lo ha lasciato per farsi perdonare, riconquistare un posto nella famiglia, ma non c’era più niente da riconquistare. Non c’era più nessuna famiglia senza di te».
Stefano Jesurum, giornalista
(16 luglio 2015)