Le Alpi di Primo Levi
La mia trasgressione era la montagna

Le Alpi di Primo LeviApre oggi alla Maison Gérard-Dayné di Cogne la mostra “Le Alpi di Primo Levi. La mia trasgressione era la montagna”, curata dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi come proseguimento ideale e approfondimento della mostra “I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza”.
Organizzata in collaborazione con la cooperativa Mines de Cogne e il Comune valdostano, con il patrocinio di Regione e Anpi, la mostra – aperta fino a fine settembre – racconta del legame fra lo scrittore torinese e le montagne, solo accennato nella grande mostra curata da Fabio Levi e Peppino Ortoleva. Accanto alle fotografie inedite in parte scattate da Primo Levi, messe a disposizione dai suoi familiari, sono “le sue parole limpide di grande scrittore” a raccontare un rapporto fortissimo, per lui piacere e passione insostituibili. Si trattava di un luogo dove mettersi alla prova, coltivare amicizie importanti, apprezzare bellezze ineguagliabili e anche – scrivono i curatori – concedersi momenti di indimenticabile trasgressione. Cogne rappresenta il luogo d’elezione, ma le sue Alpi si estendevano a tutto l’arco occidentale, senza però dimenticare anche altre località, fino alle Dolomiti. Ed è pure in montagna nella sua Val d’Aosta, ad Amay, che fu arrestato dai fascisti nel dicembre ’43 per essere poi deportato ad Auschwitz.

a.t. twitter @atrevesmoked

(17 luglio 2015)