Qui Berlino – Maccabi, l’emozione dei Giochi

maccabi È appena sbarcata a Berlino la delegazione italiana che parteciperà ai prossimi Giochi europei del Maccabi. Una settantina di persone in tutto. Dirigenti, allenatori e atleti. Due squadre di calcetto (master e junior), compagini in lizza nella pallanuoto, nel tennis, nel golf, nel triathlon e nella mezza maratona. Il supporto logistico di Federcalcio e Federazione Italiana Nuoto.
“Siamo orgogliosi, non è evidentemente un torneo come altri. L’ebraismo europeo che si dà appuntamento a Berlino, quattro anni dopo essersi ritrovato a Vienna. È chiaro che tutto questo ha un valore simbolico straordinario” afferma il presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello. Supporterà la delegazione anche Claudia De Benedetti, consigliere UCEI con incarichi nel Maccabi a livello europeo.
“Prima dell’aspetto agonistico – sottolinea Pavoncello – sono i valori del Maccabi e il significato di questo ritorno, a pesare. La cerimonia di apertura di Vienna fu già di per sé una rivincita del nostro popolo sulla Storia. Adesso, a Berlino, mi attendo un’emozione ancora più forte”.
pe agosto prima Settanta giovani protagonisti a Berlino, si legge sulla prima pagina del numero di agosto del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche in distribuzione. A fianco un’evocativa immagine di alcuni ragazzi del Maccabi che ricevono la benedizione, nella sinagoga di Roma, prima di partire alla volta dei Giochi viennesi.
Sensazioni che si riaffacciano con la stessa intensità in queste ore e che hanno conquistato anche il più importante quotidiano sportivo nazionale, la Gazzetta dello sport, che si è rivolto proprio alla redazione UCEI per raccontare il viaggio e le aspettative degli Azzurri. Scenario dei Giochi il parco olimpico. Proprio sotto i cinque cerchi, viene ricordato, Berlino ospitò la celebrazione della potenza nazista e il trionfo della propaganda di Goebbels. Oggi, al posto delle svastiche, l’area pullulerà di bandiere con la stella di Davide: un’immagine potentissima. “Noi abbiamo vinto e loro hanno perso. E questa scelta, questo contesto così evocativo – dice Pavoncello – sono una conferma di ciò”.

“Una vittoria sulla Storia”

immagine gazzetta Una sessantina di atleti, diverse fasce d’età, Roma la città di gran lunga più rappresentata. È in partenza la delegazione italiana che sarà protagonista ai quattordicesimi Giochi del Maccabi, le “Olimpiadi” dell’ebraismo europeo che si apriranno lunedì prossimo a Berlino.
Istituiti in un’epoca segnata dalla diffusione di ideologie che avrebbero influenzato in modo tragico i destini del Novecento, e quindi in origine presidio identitario contro le minacce esterne, i Giochi (che si svolgono a cadenza quadriennale) rappresentano oggi un significativo momento di incontro non solo interno alle comunità ebraiche ma anche tra comunità, istituzioni e società civile.
Inevitabilmente, il fatto di andare in Germania (è la prima volta) arricchisce il significato di questa iniziativa. Lo ricorda Vittorio Pavoncello, presidente del Maccabi Italia, che vede nell’evento “una vittoria del popolo ebraico sulla Storia, a 70 anni dalla Shoah”. Berlino eredita il testimone da Vienna, sede dei Giochi nel 2011, in un’ideale fusione tra le due capitali simbolo del Terzo Reich, oggi cuore pulsante di vita e cultura ebraica. Un concetto che sarà ricordato dal presidente federale, Joachim Gauck, che interverrà portando un saluto e offrendo alcune considerazioni a riguardo.
Duemila i partecipanti al torneo, diciannove le discipline in cui si daranno battaglia nell’arco della settimana di gare. Per la spedizione azzurra, che ha come sponsor Federcalcio e Federazione Italiana Nuoto, le speranze di medaglia sono riposte in particolare nel calcio (sia juniores che senior) oltre che in tennis, pallanuoto e golf. Difenderanno il tricolore, tra gli altri, alcuni nipoti di Testimoni della Shoah.
Scenario dei Giochi il parco olimpico. Proprio sotto i cinque cerchi, 79 anni fa, Berlino ospitò la celebrazione della potenza nazista e il trionfo della propaganda di Goebbels. Oggi, al posto delle svastiche, l’area pullulerà di bandiere con la stella di Davide: un’immagine potentissima. “Noi abbiamo vinto e loro hanno perso. E questa scelta, questo contesto così evocativo – dice Pavoncello – sono una conferma di ciò”.
elle svastiche, l’area pullulerà di bandiere con la stella di Davide: un’immagine potentissima. “Noi abbiamo vinto e loro hanno perso. E questa scelta, questo contesto così evocativo – dice Pavoncello – sono una conferma di ciò”.

Adam Smulevich, Gazzetta dello Sport 25.7.15

(27 luglio 2015)