Attacco alla democrazia
“Ho dato ordine alle nostre forze di sicurezza di agire con tutti i mezzi a disposizione per catturare gli assassini e portarli al più presto in giudizio. Sono sconvolto da questo terribile crimine. Si tratta di terrorismo a tutti gli effetti”. Questa la ferma presa di posizione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a margine dell’attacco incendiario compiuto nella notte da estremisti nel villaggio arabo di Kfar Douma, vicino a Nablus, nel corso del quale è stato ucciso un bambino palestinese di un anno e mezzo, Ali Saad Dawabsheh, e i genitori e il fratellino del piccolo hanno subito gravissime ustioni su tutto il corpo e sono adesso ricoverati in condizioni critiche in ospedale.
Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro della Difesa Moshe Ya’alon, che ha parlato di “episodio intollerabile” e ha garantito tutti gli sforzi necessari per assicurare i criminali alla giustizia. “Questa intolleranza ci porterà al disastro”, il commento del capo dello Stato Reuven Rivlin. Mentre Moti Almoz, portavoce dell’esercito, ha affermato: “Non ricordo un episodio così grave negli ultimi anni”.
Condannata con forza da tutta la classe politica, la barbarie di Kfar Douma arriva a poche ore dall’attacco omofobo contro i manifestanti del Gay Pride di Gerusalemme, compiuto sempre in nome dell’oltranzismo e del fanatismo religioso da parte dell’estremista Yishai Schlissel, appena scarcerato dopo dieci anni di detenzione per l’aggressione compiuta, nelle stesse modalità, alla parata del 2005 (la prima organizzata nella Capitale). Mentre sono in molti a interrogarsi sull’efficacia delle misure di sicurezza che avrebbero dovuto scongiurare una simile eventualità, il primo ministro è così intervenuto: “Le libere scelte di ciascun individuo sono uno dei valori base in Israele. “I responsabili saranno puniti con rigore”.
Una vigilia di Shabbat che corre dunque sul filo della tensione, alimentata da chi non aspettava altro che un’occasione di questo tipo. Il movimento terroristico Hamas, che negli scorsi giorni aveva indetto per queste ore una “Giornata di collera”, diffonde infatti nuove terribili minacce. “Dopo i fatti di Kfar Douma ogni cittadino israeliano è un potenziale obiettivo”, il messaggio riportato dai media locali.
Il presidente dell’Anp Abu Mazen, che ha definito l’azione un “crimine contro l’umanità”, accusa intanto il governo israeliano di aver favorito la costruzione di insediamenti in modo sistematico e di aver garantito un regime di impunità ai suoi abitanti. Abu Mazen si è detto pronto a rivolgersi alla Corte penale internazionale dell’Aia. “Prepareremo subito il dossier – le sue parole – e nulla ci fermerà”
(31 luglio 2015)