Resilienza, focus sulle Comunità
Promozione, ricerca e formazione su temi di salute globale.
Questo l’ambito del protocollo d’intesa siglato tra Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Istituto Superiore di Sanità per favorire l’azione sinergica in un campo, quello del benessere psico-fisico, già segnato da proficue collaborazioni come nel caso del progetto di ricerca sulla resilienza condotto negli scorsi mesi presso la scuola ebraica romana Angelo Sacerdoti.
Tra le protagoniste dell’intesa Daniela Pavoncello (nell’immagine), consigliera UCEI e coordinatrice della commissione scuola, che ha portato avanti l’accordo a stretto contatto con l’assessore al Bilancio Noemi Di Segni. “Si tratta di un’intesa dalla durata triennale. Un’opportunità preziosa – afferma Pavoncello – i cui benefici andranno a vantaggio di tutte e 21 le comunità ebraiche italiane, in particolare nelle scuole, dove sarà valutata la capacità di resilienza di comunità dei giovani preadolescenti”. Anche nel solco, aggiunge, degli interessanti risultati emersi presso la scuola Sacerdoti presentati dal responsabile scientifico del progetto Luca Rosi e dal gruppo di ricerca dell’ISS.
Ente deputato a ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, promozione della salute e formazione, l’Istituto Superiore di Sanità ha attivato il laboratorio congiunto Penta insieme all’Università Ben Gurion, con il sostegno del ministero degli Affari Esteri, per studiare modelli di predizione e di gestione delle minacce alla salute su larga scala. L’implementazione dell’accordo con l’Unione, che favorirà il contatto e l’accesso alle singole comunità, si concentrerà in particolare sulle seguenti sfide: attività di ricerca volte alla rilevazione sul campo di condizioni, comportamenti e atteggiamenti considerati di interesse in termini di resilienza di comunità e, più in generale, di benessere psico-fisico e sociale; azioni di promozione del benessere psico-fisico e sociale, a supporto del sistema di relazioni sociali e sanitarie all’interno delle comunità e con particolare attenzione alle fasce ritenute sensibili o fragili per età, condizione sociale ed economica; studio e implementazione di strumenti innovativi finalizzati all’utilizzo efficace delle informazioni all’interno delle comunità come supporto alle azioni intraprese.
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(31 luglio 2015)