La chiamata del Presidente
In queste ore di lutto e di sperdimento, fra le tante parole più o meno proporzionate, più o meno tempestive, più o meno sentite, in un piccolo segnale sta il seme della speranza di Israele. Il Presidente Reuven Rivlin denuncia alle autorità di pubblica sicurezza chi utilizzando il web e i social network arriva a minacciare anche la massima carica e il garante dell’unica democrazia del Medio Oriente. Una reazione logica, lineare, che per la sua estrema semplicità rischia di passare inosservata. Ma davvero la massima carica dello Stato non ha a disposizione altri mezzi di intervento e deve rivolgersi alla polizia per chiedere che siano puniti coloro che disseminano un clima d’odio e di sospetto?
Forse, più probabilmente, il Presidente di Israele vuole dirci qualcosa di più. Una chiamata importante per tutti i cittadini di Israele e per gli ebrei di tutto il mondo: abbiamo sopportato a lungo in silenzio le attività di chi inietta l’odio in rete. Risvegliamoci dalla passività, se non vogliamo divenirne complici. È’ venuta l’ora di opporsi, di dire basta, di sbarrare la strada a questi farabutti.
Lo denuncia con un gesto semplice il Presidente della più luminosa fra le democrazie. Dimostriamocene all’altezza ogni giorno anche noi, nel nostro lavoro e nella nostra vita di cittadini.
gv
(3 agosto 2015)