Israele, Nirenstein ambasciatrice a Roma
“Ho sempre servito Israele e il mondo ebraico. Attraverso articoli e libri, ma anche attraverso l’impegno nelle istituzioni”. La giornalista ed ex parlamentare Fiamma Nirenstein si raccontava così nell’intervista apparsa su Pagine Ebraiche alla vigilia del voto di rinnovo del Consiglio comunitario romano, che la vedeva protagonista con la formazione “Israele siamo noi” da lei fondata e presieduta.
Di ieri la notizia che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu l’ha indicata come prossima ambasciatrice dello Stato ebraico a Roma. Se l’indicazione verrà accettata dalla commissione preposta, il ruolo (attualmente ricoperto da Naor Gilon) diventerà operativo nell’estate del 2016.
Ampio spazio alla notizia sui quotidiani in edicola.
“Diplomatica per natura non lo è mai stata, ma in sintonia con il conservatore Benjamin Netanyahu e profondamente, entusiasticamente e orgogliosamente sionista lo è”, scrive il Corriere della sera nel ricordare alcune sue battaglie e prese di posizione. “Sono commossa e felice, si tratterà della continuazione del lavoro di una vita” commenta Nirenstein, che per accogliere l’incarico dovrà rinunciare alla cittadinanza italiana.
La notizia si è presto diffusa anche negli ambienti ebraici romani. “Ci attendiamo che Nirenstein venga a riferire al nostro Consiglio dove è stata eletta due mesi fa”, dichiara il portavoce comunitario a Repubblica. Una dichiarazione poi riproposta poche ore dopo sui social network. Stando a quanto si legge sul quotidiano, né la presidente Ruth Dureghello né il rabbino capo Riccardo Di Segni hanno voluto commentare in un primo momento i fatti.
Nella giornata di martedì, interpellato dall’Ansa, il rabbino capo ha poi affermato: “Fiamma Nirenstein? Una bravissima giornalista”. Rav Di Segni si è detto preoccupato per qualche problema di esposizione che potrebbe sorgere per la Comunità e ha voluto spezzare una lancia a favore dell’attuale ambasciatore, che avrebbe lavorato “bene”, “con uno stile sobrio” e assolvendo il suo dovere “brillantemente”.
“Trovo strano – l’appunto del rav – una designazione con così largo anticipo”.