Etichette

yehuda abramsonNon capisco perché, proprio da parte nostra, in ambienti comunitari, si commetta lo stesso errore che critichiamo spesso tra i gentili. Quando un ebreo qualsiasi compie un atto inconsulto subito tutti i mezzi di comunicazione titolano “ebreo uccide tizio”. Persino nel caso della Lehman Brothers ovviamente si trattava di due ebrei e non di due semplici speculatori. Stesso trattamento ovviamente quando si parla di zingari, albanesi, arabi o qualsiasi altra persona che non sia italiana e al contempo cattolica apostolica. Ebbene se si critica, giustamente, questo atteggiamento discriminatorio nei media dei gentili, non si comprende, per quale ragione, i media ebraici italiani alla prova dei fatti non si comportano coerentemente. Infatti, in merito all´omicidio di una ragazza durante il gay pride di Gerusalemmene, nel riferirsi al barbaro assassino lo si è identificato come un fanatico ultraortodosso e non semplicemente come un pazzo malato mentale. Che la persona sia nata (suppongo) all´interno di una famiglia haredi e che come haredi vesta, non vuol dire nulla. Non ha nulla di ebraico un comportamento del genere e non può nemmeno essere assimilato al comportamento di Pinchas (kanai). Una persona che uccide un’altra persona puo’ soltanto essere definita un assassino. Ci si guarda invece molto bene dal dire che l’attentato terroristico ai danni della famiglia araba verrebbe da ambienti fanatici “dati leumi” (sionisti religiosi). Non è nemmeno la prima volta che avvengono di questi fatti e la matrice è sempre stata sionista religiosa, però in questo caso ci si guarda bene (e giustamente dico io) dal rivelarlo. Per quale ragione si usano due pesi e due misure? Per quale ragione l’ebraismo italiano, ideologicamente inserito in ambito sionista religioso, nel riferirsi ai fatti di Gerusalemme parla di fanatico ultraortodosso mentre per l’attentato terroristico (questa e altre volte) non cita la matrice sionista religiosa? Personalmente, pur essendo haredi, non ritengo che sia corretto attaccare chi non è della mia stessa opinione usando tristi fatti di cronaca. Sarebbe cosa gradita se altrettanto facesse l’ebraismo sionista italiano evitando così di incorrere nel grave peccato di delazione presso i gentili.

Yehuda Abramson, bachur yeshiva

(13 agosto 2015)