Calcio – L’urlo di Eran, l’italiano
Si sa, le reti in trasferta valgono doppio. Se poi ti capita di segnarle all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero (ben sei), la cosa acquista un peso specifico supplementare.
Sogna uno storico approdo alla fase conclusiva della Champions League il Maccabi Tel Aviv, uscito indenne dallo scontro con i rivali del Basilea nel terzo (e ultimo) preliminare che precede la fase a gironi della più importante competizione europea. Dentro o fuori: chi vince in Champions, chi perde nell’assai più modesta Europa League. Il primo set ha detto bene: 2 a 2 in Svizzera, un ottimo viatico per la gara di ritorno.
C’è un po’ di Italia in questa impresa: protagonista di giornata infatti è Eran Zahavi, fantasioso centrocampista approdato alcuni anni fa alla corte palermitana di Zamparini. Fu un’annata niente male, anche se non gli valse la conferma in rosanero.
Eran sembrava una furia: doppietta e molte giocate di classe. Suo il goal che ha aperto le marcature e suo soprattutto l’imperioso stacco di testa vincente al 96esimo minuto d’orologio.
Poi la grande euforia collettiva e Zahavi, quasi incredulo, che si lancia in un corsa urlata degna del miglior Tardelli (o Schillaci). Il sogno continua.