…eroismo

È una frase famosa di Bertold Brecht, tante volte citata: “Disgraziati quei paesi che hanno bisogno di eroi!”, eppure, ho l’impressione che abbiamo finito con l’interpretarla come un incitamento a rifuggire dall’eroismo, invece che come una spinta ad assumerci le nostre responsabilità (fra le quali c’è anche quella di preoccuparci del bene di tutti, e non solo di quello nostro o dei nostri famigliari).
Certo che in un mondo in cui questo fosse la norma non ci sarebbe bisogno di eroismo. Invece… Guardate gli addetti alle ferrovie francesi che davanti al terrorista armato si chiudono a chiave nella loro cabina senza preoccuparsi dei passeggeri (e un alto funzionario delle ferrovie afferma che hanno agito come prescritto!).
E meno male che c’erano quei coraggiosi militari americani in borghese che non ci sono stati tanto a pensare su.
No, direi che la viltà è ovunque la norma e l’eroismo l’eccezione. E allora forse bisogna rivalutare l’eroismo, comunque lo si voglia chiamare. Pensando all’esempio che ha dato a tutti Khaled Asaad, l’ottantaduenne archeologo di Palmira decapitato per aver difeso i tesori archeologici di Palmira e con essi la civiltà stessa, e l’onore degli esseri umani di fronte ai macellai dell’IS, i nuovi barbari.

Anna Foa, storica

(24 agosto 2015)