Master UCEI, è tempo di stage
La prima edizione del master in Cultura Ebraica e Comunicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sta per volgere al termine. Dopo aver superato gli esami è ora giunto il momento per gli studenti di dedicarsi agli stage. L’organizzazione del Master infatti prevede, oltre alla didattica frontale, un tirocinio della durata di 125 ore da svolgere presso realtà ebraiche o vicine al mondo ebraico.
Molti hanno già cominciato e alcuni addirittura finito, come Ivan Grosso di Milano, che ha svolto il suo stage lavorando come guida al Binario 21, il Memoriale della Shoah che si trova presso la stazione centrale del capoluogo lombardo. A proposito della sua esperienza Grosso ha detto: “Le visite al Memoriale sono veri e propri viaggi, non del dolore né del terrore, ma didattici. Sono un arricchimento per gli insegnanti i quali, inizialmente timorosi, escono sorpresi per come si possa raccontare la Shoah. La scritta ‘indifferenza’ apposta sul muro di cemento armato accompagna i visitatori durante tutto il loro viaggio come monito a fare proprio l’opposto, a non rimanere indifferenti alle varie situazioni della vita e a raccontare alle famiglie il viaggio della memoria da loro intrapreso”.
Adina Sdraffa, biologa genovese, avendo deciso di trattare nella sua tesi dell’ottantesimo anniversario dalla costruzione della sinagoga cittadina, unico luogo di culto ebraico progettato e costruito durante il.ventennio fascista, sta lavorando presso la Comunità stessa sotto la guida di Miriam Kraus, attuale vicepresidente, per recuperare e riordinare il materiale che riguarda i verbali del decennio 1925-1935 di assemblee del Consiglio della comunità, lettere alle autorità e all’Ucii (l’odierna UCEI) e agli enti del ministero degli interni di allora. Nel corposo materiale, oltre ai documenti istituzionali, non mancano progetti, fotografie e articoli scritti sia su riviste prettamente ebraiche che sulla stampa nazionale.
Un lavoro simile sarà svolto anche da Rosario Barone, ingegnere informatico di Roma, che si dovrà occupare del censimento e della documentazione della rivista torinese La Nostra Bandiera presso il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) di Milano.
A Roma poi, presso l’Archivio Storico (ASCER), Andrea Citone, medico militare in pensione, si sta occupando della redazione di schede riassuntive di alcuni testi pubblicati con il contributo dell’archivio. “Sono molto contento – ha detto – perché sto cominciando a capire il lavoro dello storiografo e dell’archivista”.
Andrea Mauri invece ha realizzato una brochure informativa circa il cosidetto “Ghettarello” basandosi sul testo di Giancarlo Spizzichino “La scomparsa della sesta Scola. La sinagoga Portaleone” (Gangemi, Collana Roma ebraica-1, 2011).
Per quanto riguarda il Mezzogiorno tre studenti, Ernesto Pintore e Ludovico Montera, un medico e un avvocato entrambi salernitani, e Mariapina Mascolo, archivista di Bari, in vista della Giornata Europea della Cultura Ebraica, hanno collaborato all’organizzazione di due conferenze che avranno luogo il 6 settembre a Napoli e il giorno successivo a Salerno sul tema “Le radici del diritto universale nel pensiero ebraico”. La prima conferenza avrà luogo presso la sinagoga, donata due secoli fa dal barone Rothschild; seguirà una visita guidata della sinagoga stessa e del cimitero ebraico.
Laura Sedda, residente a Bolzano, si sta occupando di catalogare e fotografare tutti i reperti del museo della Comunità ebraica di Merano. Sta inoltre preparando una cartina dell’Europa del 1901 nella quale saranno contrassegnati i luoghi dai quali provenivano i membri fondatori della Comunità. Ognuno di loro verrà ritratto in una scheda con informazioni su ciò che fece per la collettività (ebraica e non). Queste informazioni verranno presentate durante l’evento di chiusura della Giornata con il titolo “Ponti…funivie, ferrovie e tanto altro” per ricordare come la rete di trasporti di cui la regione ancora usufruisce sia stata finanziata in prima istanza da esponenti comunitari.
Manuela Giuili
(25 agosto 2015)