Firenze, una Giornata di “ponti”

finkÈ la commistione fra tradizione musicale ebraica e balcanica, un incontro tra culture guidato dalla “Banda improvvisa” di Orio Odori, ad annunciare le iniziative fiorentine della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica che avrà proprio in Firenze la città capofila.
Da piazza della Signoria alla sinagoga di via Farini, la banda sosta in alcuni luoghi significativi per l’identità ebraica cittadina. In testa Enrico Fink (nell’immagine), assessore comunitario alla Cultura e direttore artistico del Balagan Cafè. L’ultimo appuntamento del festival segna infatti il passaggio di testimone tra Balagan e Giornata, caratterizzata quest’anno da una fitta agenda di appuntamenti che raggiungeranno il culmine domenica 6 settembre.
Appuntamenti nel corso dei quali (qua il programma completo) sarà sviluppato il tema portante di questa edizione, Ponti e AttraversaMenti, sfruttando alcuni “ponti” che fanno di Firenze un luogo privilegiato di incontro. “Anche tra comunità ebraica e islamica”, sottolinea la presidente della prima, Sara Cividalli, introducendo l’evento che avrà luogo in casa della seconda giovedì prossimo.
“Firenze è come un grande mosaico, meglio un puzzle composto da moltissimi pezzi strettamente incastrati. Ogni pezzettino è un ponte verso tutti quelli che lo circondano. Ognuno – ha raccontato Cividalli a Pagine Ebraiche – è caratterizzato dai suoi colori, dai suoi profumi”. Un arazzo tessuto con fili di tante provenienze, questa è Firenze. “Lo è storicamente – dice la presidente – e dobbiamo impegnarci perché lo continui ad essere per tutti”.
Incalza Fink, puntando i riflettori sull’attualità: “L’episodio fondante dell’identità ebraica, l’Esodo, è in fondo un modo molto originale per sostituire un ponte che manca e passare il mare. Ma chi in Europa celebra ogni anno quella liberazione terrena da schiavitù e oppressione non può non riferirsi al ponte che non c’è, o se c’è è fatto di barconi e ancor più di corpi gettati fra le acque del Mar Rosso di oggi, il Mediterraneo”.
Tre anni di Balagan Cafè. Bilancio positivo, tanta gente anche ieri. A raccontare il festival una bella mostra fotografica di Sergio Servi.

(28 agosto 2015)