Ferrara – La magia del Mediterraneo
e l’eredità di Salomone
Sarà Moshe Idel, studioso dell’Università Ebraica e dello Shalom Hartman Institute di Gerusalemme, universalmente riconosciuto come il più grande esperto vivente di mistica ebraica ad aprire oggi alle 17.30 il convegno intitolato “L’eredità di Salomone. La magia ebraica in Italia e nel Mediterraneo” con una conferenza dedicata all’Italian Center of Kabbalah alla Sala dell’Arengo di Ferrara. Organizzato dal Meis, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e con l’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo (Aisg), l’appuntamento curato dai docenti dell’Alma Mater Mauro Perani e Saverio Campanini insieme a Emma Abate dell’École Pratique des Hautes Études di Parigi riunisce da oggi a Ferrara alcuni tra i maggiori esperti internazionali in materia. In una intervista rilasciata nel 2012 a Pagine Ebraiche Moshe Idel spiegava: “Kabalah è in realtà un termine generico, che viene usato per indicare una varietà di scuole esoteriche emerse in Europa alla fine del XII secolo, che si sono sviluppate diventando una delle principali interpretazioni del giudaismo. Uno studio serio della kabalah può arricchire la comprensione del quadro complesso di una cultura, come si è sviluppata in Europa, nonché facilitare una migliore conoscenza della capacità creativa di una minoranza, che potrebbe arricchire la cultura della maggioranza.”
L’argomento è talmente complesso che è sempre presente il rischio di passare con leggerezza dalla kabalah alla mistica, alle scienze esoteriche, fino ad arrivare alla magia e alla stregoneria, argomenti che riescono sempre a raccogliere un grande interesse. Angeli, demoni, esseri dai poteri eccezionali e difficili da controllare, sono descritti nella tradizione ebraica come un mondo complesso di forze sovrannaturali misteriose a volte pericolose, a volte salvatrici, che possono essere dominate solo con pratiche magiche ed esoteriche. L’argomento in questi mesi ha avuto grande attenzione prima con il successo della mostra “Magie. Anges et démons dans la tradition juive”, che nei cinque mesi di apertura al Museé d’Art e d’Histoire du Judaisme di Parigi ha avuto un numero di visitatori superiore alle aspettative, così come superiore alle aspettative è stato anche l’interesse riscosso dal dossier curato da Francesca Matalon che Pagine Ebraiche ha dedicato alla Magia nel numero di luglio.
La nuova occasione di approfondimento offerta dal Meis insieme all’Aisg e all’Università riunisce a partire da oggi numerosi studiosi che il primo settembre a Ferrara e il 2 settembre a Ravenna porteranno l’attenzione sull’eredità del terzo re d’Israele, Salomone, che avrebbe costretto i demoni a costruire il Tempio di Gerusalemme con le proprie arti magiche.
La magia si è in seguito diffusa in Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo, accompagnata – così spiegano i curatori del convegno – da una certa ambivalenza sia della letteratura rabbinica, che associa i sortilegi ai peccati punibili con la pena di morte, senza però chiarire in che cosa esattamente consistano i comportamenti interdetti, sia della Torah, con le sue norme talvolta sfuggenti e le sue reticenze al riguardo. E sarà proprio in apertura di convegno, martedì mattina presso il dipartimento di Economia e Management, che primo relatore della prima sessione coordinata da Ida Zatelli e dopo la presentazione di Saverio Campanini ed Emma Abate, sarà il rabbino capo di Ferrara rav Luciano Caro ad intervenire su “Regole e silenzi della Torah sulla magia”. Successivamente Corrado Martone (Università di Torino), dedicherà la sua relazione a “La magia nei rotoli del Mar Morto e nella letteratura giudaica del Secondo Tempio” mentre la relazione di Mauro Perani (Università di Bologna) sarà su “Il Sefer ha-Tagin (sec. VIII) e l’uso magico del Sefer Torah”. Dopo il dibattito, la seconda sessione del mattino – moderata da Cristiana Facchini vedrà altri tre interventi: Gideon Bohak (Università di Tel Aviv) su “Latin Spells in Hebrew Letters in Italian-Jewish Manuscripts”, Alessia Bellusci (Università di Tel Aviv) con “Un manuale moderno di magia in ebraico ed italiano dalla Collezione di Lisa e William Gross” e Fabrizio Lelli (Università del Salento) che parlerà di “Mosè mago nel Rinascimento tra tradizione ebraica e cristiana”.
Sarà uno dei curatori del convegno, Saverio Campanini, a coordinare la prima sessione pomeridiana, aperta da Moshe Idel su “Il Sefer Raziel ha-Malak”, seguito dall’altra curatrice, Emma Abate con una relazione intitolata “Raziel a Roma: le copie di Egidio da Viterbo”, mentre Flavia Buzzetta (Institut d’Etudes Avancées, Parigi) interverrà su “L’immagine di cera: frammenti di una tradizione magica nel Liber de homine del ms. Vat. Ebr. 189”. Dopo il dibattito i relatori si trasferiranno a Ravenna, dove il mattino del due settembre si svolgerà l’assemblea ordinaria annuale dell’Aisg, cui seguiranno due ulteriori sessioni. La prima, in mattinata, coordinata dal professor Perani, vedrà impegnati Giuseppe Veltri (Università di Amburgo) su “Scetticismo e magia nel periodo rabbinico: il principio della probabilità empirica”, Mauro Zonta (Università La Sapienza di Roma) con “Maimonide: la sua idea e quella dei suoi interpreti a proposito della magia” e Marina Caffiero (Università La Sapienza di Roma) su “Le inquietudini di un rabbino. Tranquillo Vita Corcos tra magia e qabbalah”. Dopo pranzo coordinatore sarà Pier Cesare Ioly Zorattini, in una sessione con Roni Weinstein (Università ebraica di Gerusalemme) sul tema “Magic in Jewish Italian Communities: Some longue-durée perspectives”, Bill Rebiger (Università di Amburgo) con “The editio princeps of Sefer Shimmush Tehillim, Sabbioneta 1551” e Saverio Campanini (Università di Bologna) che interverrà su “‘Consulto, forsitan, atque prudenter’. La magia ebraica nella lettera di Jacques Gaffarel a Leone Modena”. Le conclusioni del convegno, dopo l’ultimo dibattito, saranno lasciate al professor Moshe Idel.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(31 agosto 2015)