Qui Roma – Keret racconta Tel Aviv

Schermata 09-2457273 alle 13.27.42“Penso che essere un ebreo italiano sia una condizione molto speciale. Si ha una doppia visione: in un momento puoi osservare gli ebrei che vanno in sinagoga e dire: ma chi sono queste persone strane? Oppure, al contrario, guardare gli italiani e chiederti: ma cosa stanno combinando? Questa è un’opportunità che permette di poter prendere le distanze e avere una duplice percezione di se stessi, sia interna che esterna”. Così lo scrittore israeliano Etgar Keret, reduce dal suo ultimo successo “Sette anni di felicità” (ed. Feltrinelli) introduce l’incontro svoltosi ieri al Palazzo della Cultura nell’ambito del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica di Roma.
Un colloquio, faccia a faccia con il giornalista Corrado Ruggeri, nel quale Keret si è confrontato sui temi dell’identità e dell’appartenenza, rivelando i segreti della sua “città del cuore”: Tel Aviv. “Mio figlio – ha proseguito Keret – sostiene che la cultura italiana sia la più sofisticata al mondo. ‘Chi altri, se non, gli inventori della pasta, la pizza e il gelato?’, mi ha infatti spiegato”. Riguardo Israele e in particolare al suo rapporto con la città bianca aggiunge: “Questo incontro si chiama Tel Aviv smart city, ma in realtà l’aggettivo smart, intelligente, non è il primo che mi viene in mente. Quando penso a lei, mi viene piuttosto in mente il suo cuore”. “La verità – prosegue lo scrittore – è che Tel Aviv è il posto che preferisco al mondo. È una città che rappresenta un ossimoro, con molte contraddizioni insite in sé: è un posto abbastanza grande per avere numerose attività culturali ma abbastanza piccolo per ritrovare ogni giorno dei volti noti, è sia urbana che marittima e convivono arabi ed ebrei”. “Tel Aviv – conclude – è una bolla dove coesistono tanti mondi, dove c’è tolleranza e le comunità diverse, compresa quella gay, possono vivere pacificamente. Il mio auspicio sarebbe che tutta Israele diventasse, in questo, come Tel Aviv. Sarebbe la scelta più smart”. Il Festival tornerà stasera alle 19.30 con “Isaac Asimov reloaded. Robot e mito della creazione” in compagnia di Simonetta Della Seta e Marco Panella. Alle 21 invece appuntamento con “Umano più che umano: Rewalk, il futuro oltre i limiti” insieme a Marco Molinari e Ruggero Raccah moderati da Luigi Contu.

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(7 settembre 2015)