Dall’odio alla solidarietà
Sembra che un gran numero di cittadini europei abbia improvvisamente rovesciato la propria opinione riguardo ai rifugiati. È vero che la gente cambia idea facilmente ma è anche vero che molti hanno l’abitudine di dare per scontato che tutti siano d’accordo con loro, e trovano sempre qualcuno disposto a crederci. Noi insegnanti siamo abituati a sentirci dire in continuazione da presidi o colleghi “ti devo avvertire che ci sono problemi con i genitori della classe x” o “gli allievi della classe y ti apprezzano molto” per poi scoprire che gli allievi e i genitori in questione erano magari solo due o tre. Inutile dire quanto questo fenomeno sia frequente nelle nostre comunità.
A maggior ragione l’abitudine di spacciare le proprie opinioni per il sentire comune è diffusa tra i politici e gli opinionisti, che hanno un evidente interesse ad apparire come i rappresentanti della maggioranza silenziosa; è sconcertante, però, quanto i media siano pronti a dar loro credito. Quanti sono gli italiani che hanno protestato pubblicamente contro gli immigrati? Un’esigua minoranza. Eppure ci sono stati momenti in cui sembrava che i telegiornali non parlassero d’altro. E quanti sono coloro che in alcuni Paesi europei si sono precipitati ad aiutare i profughi? Temo che non siano poi così tanti, eppure improvvisamente si parlava solo di loro. Ci sono tante valide ragioni per spiegare come mai ad un certo momento i media abbiano deciso di tralasciare una supposta maggioranza in favore di un’altra con idee opposte. È comunque sconcertante e straordinaria la facilità con cui questo accade: è davvero possibile che ci voglia così poco per far sparire l’odio e la violenza e far apparire la solidarietà? Temo che non sia sempre così facile, e forse neppure utile. Ma è comunque un buon auspicio per il nuovo anno.
Auguro a tutti un felicissimo 5776!
Shaná Tová!
Anna Segre, insegnante
(11 settembre 2015)