Kippur 5776 – rav Riccardo Di Segni:
“Siamo un modello di convivenza”
Nelle parole pronunciate nell’ora di Nei’là di questo Kippur 5776, nel Tempio maggiore della Capitale, il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni ha sottolineato che nella realtà ebraica italiana esiste “un senso di identità e di appartenenza, di storia e di destino comune e che la diversa intensità con cui è vissuto il rapporto con la tradizione non è stata finora elemento disgregante e di separazione netta. Forse, anzi certamente, abbiamo un modello di convivenza da esportare”. “Ma – ha proseguito rav Di Segni – perché tutto questo abbia senso non ci si può fermare. Prima di tutto nell’impegno alla solidarietà, che deve crescere; sappiamo delle difficoltà economiche che colpiscono e spesso travolgono la nostra comunità, ma non c’è solo questo, c’è disagio profondo che richiede attenzione e ascolto. Deve cambiare il nostro rapporto con gli altri. Se le discussioni sono necessarie e vitali, la mancanza di rispetto nei confronti del prossimo è devastante e i danni che possiamo compiere con le nostre parole, o gli interventi sui social networks sono gravi e moltiplicati”. Qui il discorso integrale del rav.