“Ragioni ideologiche, non amministrative
dietro la donazione del fondo Milano”

Nuovi interventi riguardo alla figura dello storico Attilio Milano e al ruolo da lui svolto, fanno seguito al convegno svoltosi a Venezia in occasione della donazione da parte della famiglia della sua biblioteca personale alla biblioteca di Studi umanistici dell’università di Ca’ Foscari, oltre che del suo archivio privato confluito invece nella Biblioteca Archivio “Renato Maestro” della Comunità ebraica di Venezia.
Angelo Piattelli, presidente della Hevrat Yehudè Italia, la Comunità degli italiani in Israele, commentando le vicende del passaggio del fondo librario da Gerusalemme all’Italia, ricorda infatti che “la collezione Milano affidata al Tempio Italiano era composta quasi esclusivamente da monografie e periodici pubblicati nei secoli XIX-XX, mentre i libri rari e di pregio, scorporati dalla collezione, non vennero mai affidati alla Hevrat Yehudè Italia”. La collezione Milano, specifica poi il demografo dell’Università Ebraica di Gerusalemme Sergio Della Pergola, “in realtà non è mai stata affidata al Tempio Italiano, bensì a una Ong separata, appositamente creata su richiesta della famiglia Milano, da essa gestita in comune con il Tempio Italiano”.
“Quando la Hevrat Yehudè Italia, proprietaria del Tempio Italiano, che a sua volta ha lo status di Ong, ha proposto alla famiglia Milano di fondere le due organizzazioni allo scopo di semplificare l’amministrazione – spiega poi Della Pergola – la famiglia Milano ha rifiutato preferendo ritirare l’affidamento della biblioteca”. I motivi del rifiuto “avevano ragioni strettamente ideologiche e non amministrative”, precisa il demografo, che sottolinea di non voler con tali affermazioni “mettere in discussione la libertà di decisione della famiglia Milano”.
Nel periodo precedente a tale passaggio, “tutti i libri e i periodici vennero catalogati ed è tuttora disponibile il catalogo computerizzato (tramite programma Artlid)”, ricorda Piattelli. Il quale smentisce fra l’altro informazioni circolanti negli scorsi giorni riguardo a eventuali sparizioni di volumi dalla biblioteca. “Non mi consta che siano stati mai rubati libri dalla biblioteca della Hevrat Yehudè Italia provenienti dalla collezione Milano o da altri fondi librari”.

(2 ottobre 2015)