La domanda di Israele
In periodi drammatici come questi mi sorge frequentemente la domanda se la Terra di Israele reale sia la stessa terra stillante latte e miele presente nella Torah che D-o donò al popolo ebraico, o se invece quest’ultima, senza mettere in dubbio la sua esistenza, non sia un mondo celeste che si compirà solamente nell’era messianica prendendo il posto di quella attuale. Trovo difficile pensare una totale uguaglianza tra le due terre, quando una di queste è martoriata da un conflitto che dura ormai da quasi un secolo, spezzettata da confini e traccie, e gronda sangue continuamente senza che all’orizzonte si possa intravvedere anche solo un leggero spiraglio di luce. La Kabbalah avrà sicuramente delle risposte più esaurienti sulla corrispondenza tra i due mondi, ma intanto le notizie che ci arrivano non cessano di raccontarci di attentati, razzi, accoltellamenti e violenza. Quanto tempo dovrà ancora passare prima che Israele diventi un paese “normale” e riconosciuto? Tra quanto un ebreo potrà sentirsi finalmente sicuro in ogni parte del globo?… La risposta, spero, che stia soffiando nel vento.
Francesco Moises Bassano
(9 ottobre 2015)