Qui Ferrara – Meis, l’intervento del ministro:
“Un grande progetto nazionale”
“Un grande progetto con al centro la storia dell’ebraismo, che non soltanto costituisce un importante sviluppo per la città di Ferrara, ma ha anche una dimensione nazionale”. Così il ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo Dario Franceschini nel definire il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, tra i beneficiari dell’accordo per l’attuazione del programma di valorizzazione sostenibile delle aree e degli immobili pubblici di eccellenza firmato oggi presso il Salone d’Onore della pinacoteca nazionale. A siglare l’accordo, grazie al quale prende avvio una collaborazione tra Stato e amministrazione comunale per la gestione e la valorizzazione di alcuni edifici storici o dal forte valore simbolico, anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, il sottosegretario al ministero dell’Interno Gianpietro Bocci, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Ferrara Tizino Tagliani, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi e il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi.
Tra gli altri il ministro Franceschini ha elogiato il contributo di Daniele Ravenna, consigliere parlamentare e direttore del servizio studi del Senato della Repubblica, il cui padre Paolo, avvocato e intellettuale di fama, ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo urbano di Ferrara dando grande impulso anche alla nascita del Meis stesso.
La firma dell’accordo ha costituito per il ministro Pinotti un vero e proprio “dovere patriottico” per restituire o consolidare l’importanza di beni storici. Una visione condivisa da Giannini, che ha osservato come grazie a esso sarà possibile “far ripartire la città come sede di un patrimonio e di una cultura comuni”. Oltre a quello dove sorgerà il Meis, l’ex carcere di via Piangipane, tra gli altri immobili che beneficeranno dell’intesa vi sono palazzi come Palazzo Furiani e le Caserma Bevilacqua e Caneva, ex Convento Sant’Antonio in Polesine, luoghi simbolo di Ferrara come la Cella del Tasso, il sotterraneo degli edifici rimanenti dell’ex-Ospedale Sant’Anna dove venne rinchiuso il poeta, e poi teatri, tra cui l’Auditorium del Conservatorio di Musica “G. Frescobaldi” e il Teatro Verdi, ex Convento di San Benedetto, oltre ad aree importanti per la mobilità come quella della stazione ferroviaria e dell’aeroporto.
Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
(12 ottobre 2015)