Qui Milano – Il progetto di riqualificazione
In difesa del Giardino dei Giusti

giardino__“La grandezza e la qualità di una città non si misurano solo attraverso i traguardi economici che essa raggiunge o il successo degli eventi che produce. Ma anche attraverso le scelte che fa, i valori civili che propone. Per questo Milano parla di sé al mondo anche attraverso il Giardino dei Giusti”. Si apre così l’appello a sostegno del progetto di riqualificazione del Giardino dei Giusti al Monte Stella di Milano che proprio in questi giorni è oggetto di discussione a Palazzo Marino. La lettera, che vede primo firmatario il curatore del progetto di riqualificazione l’architetto Stefano Valabrega, è una risposta a chi si oppone al progetto, ovvero nello specifico il comitato della Zona 8 (dove sorge il Monte Stella). A supportare l’appello molte firme note del panorama milanese e italiano, tra cui Nando Dalla Chiesa, Ferruccio de Bortoli, Umberto Ambrosoli, Silvio Garattini, Franco Origoni, Don Gino Rigoldi, Andrée Ruth Shammah, Marco Vitale, Ennio Rota. Anche all’interno dello stesso Comune di Milano c’è chi, come il Consigliere Ruggero Gabbai, si è sempre espresso a favore dell’iniziativa legata al Giardino dei Giusti di Gariwo, l’associazione guidata da Gabriele Nissim che si batte per raccontare le storie di uomini e donne che si sono opposti nel mondo a genocidi e violenze. Il progetto di ampliamento e di riqualificazione del giardino, che nasce dalla volontà di Gariwo, deriva anche dalla necessità di accogliere meglio i numerosissimi studenti che lo visitano, e tra le altre cose comprende un auditorio per favorire il dialogo e la riflessione. Dal momento che il Giardino occupa una piccola parte della superficie totale del Monte Stella, lo spazio per piantare alberi in ricordo dei Giusti è oramai quasi esaurito, e da questo limite è nata l’esigenza di ricercare nuove soluzioni, come il muro dei nomi, tra le parti dell’iniziativa contestate dal comitato di residenti. “Il progetto, che è passato al vaglio della Sopraintendenza Belle Arti e Paesaggio, degli uffici tecnici comunali oltre che della Giunta Pisapia e ha recepito anche molte delle obiezioni iniziali, a qualcuno potrà legittimamente non piacere,- si sottolinea nella lettera – però, se valutato nella giusta prospettiva di luogo di memoria e di incontro, va difeso e sostenuto da tutti coloro che, condividendone l’ispirazione originaria, ritengono importante che Milano continui a poter promuovere iniziative che ne consolidino il ruolo di riferimento morale a livello nazionale e internazionale”. Nel testo si ricorda inoltre come “la realizzazione del Giardino dei Giusti di Milano, riprodotto successivamente in diverse città europee, ha anche contribuito in modo significativo alla decisione del Parlamento Europeo di istituire la Giornata europea dei Giusti”.

(13 ottobre 2015)