tempo…
In questo ultimo periodo ho visto molta sofferenza, e mi sono domandato perché i nostri Maestri definiscano “chesed shel emet” (la vera misericordia) il chesed che si ha verso una persona morta. La spiegazione che viene data è che lo si prova perché la persona che non c’è più, e non può restituire o ringraziare colui che ha fatto l’atto di misericordia. Spesso facciamo buone azioni, tzedakka (beneficenza), chesed (atto di misericordia) eppure queste non sono considerate al pari del chesed shel emet.
Riflettendo intensamente sono arrivato alla conclusione che c’è un tipo di chesed che può avvicinarsi al chesed shel emet. Si tratta di quando doniamo il nostro tempo a qualcuno che ne ha bisogno, anche solo per ascoltarlo. Ebbene, quel tempo non può più essere recuperato e neanche retribuito. Solamente Hashem può dargli un valore e calcolare la giusta retribuzione come per il chesed shel emet.
Purtroppo la maggior parte delle persone non dà valore al tempo sprecando il suo è quello degli altri, senza tener conto del fatto che quegli attimi, quei minuti, quelle ore non torneranno mai più, e non potranno più essere recuperate.
Prendendo sul serio il nostro tempo daremo valore alla nostra esistenza.
David Sciunnach, rabbino
(14 ottobre 2015)