Roma – “Memoria, valore per tutti”
Non c’è futuro senza Memoria. E non è vera Memoria quella che prescinde da un’educazione alla consapevolezza, a guardarsi attorno, a denunciare con forza la reiterazione di crimini abbietti. L’invito che arriva dalla fiaccolata in ricordo del 16 ottobre 1943, appuntamento ormai tradizionale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio con il supporto della Comunità ebraica di Roma, è ancora una volta quello ad aprire gli occhi e a fare tesoro della terribile lezione del passato.
“Oggi più che mai – afferma il presidente UCEI Renzo Gattegna, primo ad intervenire – abbiamo il dovere di restare uniti, tenere alto il livello di guardia, vigliare sulle nostre comunità e istituzioni. Al tempo stesso dobbiamo marcare chiaramente l’argine e il confine che separa le culture della vita dalle ideologie della morte”.
“Per costruire un futuro di pace e tutelare il valore della dignità umana è il momento di prendersi responsabilità importanti. Per questo, attraverso l’Ospedale Israelitico e assieme a Sant’Egidio, stiamo andando incontro alle diverse esigenze manifestate dai profughi con visite oculistiche, screening, assistenza sanitaria” annuncia la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello.
“Dobbiamo essere vigili” invita il rabbino capo Riccardo Di Segni. E denuncia l’apparente inefficacia delle azioni messe in campo per tutelare chi è oggi minacciato, come molte comunità cristiane in Africa e Medio Oriente. “È fondamentale muoversi e prevenire. È la drammatica lezione di questi mesi, ben lontana da presunte lectio magistralis di cui si è parlato in questi giorni” sottolinea rav Di Segni facendo riferimento al controverso invito di Montecitorio al Grande Imam di Al Azhar.
A ripercorre il significato simbolico dell’evento il fondatore di Sant’Egidio, lo storico ed ex ministro Andrea Riccardi. “Siamo sempre stati convinti dell’importanza di non lasciare soli gli ebrei romani in questo giorno di dolore. Il forte coinvolgimento registrato finora – sottolinea – rappresenta un segnale prezioso. Ricordare è infatti speranza. Per noi e per il futuro”.
Un futuro di empatia e reciproca comprensione. È l’auspicio formulato da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiane, che ricorda il monito contro l’indifferenza del presidente Gattegna “sull’ultimo numero di Pagine Ebraiche”. Ad essere letta la straordinaria testimonianza in tal senso del premio Nobel Elie Wiesel.
Prima volta alla fiaccolata per il ministro Maria Elena Boschi. “Non è detto che non possa ripetersi – ammonisce – recenti episodi lo dimostrano. Per questo è importante essere qua oggi così numerosi”. Un presidio che è anche istituzionale. La speranza del ministro è infatti che la legge contro il negazionismo “possa essere approvata al più presto in forma definitiva”.
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(18 ottobre 2015)