Elezioni, il Canada alla sinistra
Forte intesa con Israele
La svolta a sinistra del Canada, dove è stata rilevante l’affermazione del Partito Liberale, non sembrerebbe rimettere in questione la salda amicizia che ha caratterizzato in questi anni i rapporti diplomatici con Gerusalemme. Una conferma arriva ad esempio dall’inchiesta pubblicata negli scorsi giorni dal giornale ebraico The Canadian Jewish News, che ha intervistato i principali candidati alle elezioni. Come si evince, le posizioni sul Medio Oriente del leader liberale Justin Trudeau, il futuro primo ministro, sembra infatti combaciare con quelle di chi l’ha preceduto, il conservatore Stephen Harper, dimostratosi uno dei più forti partner di Israele nel mondo.
Quarantatré anni, figlio di Pierre Trudeau, primo ministro canadese dal 1968 al 1984, Justin Trudeau
si è infatti detto convinto che “l’unica via per raggiungere la pace sia la soluzione dei due stati, uno Stato d’Israele sicuro, democratico e stabile, e uno Stato palestinese sicuro, democratico e stabile”. Un processo che deve secondo Trudeau deve avvenire attraverso “negoziati diretti”. Una dichiarazione che richiama quasi alla lettera quella di Harper, che ha aggiunto che sotto il suo governo quella del Canada è stata “una voce forte e altresì purtroppo unica nell’affermare di non poter accettare o tollerare l’individuazione d’Israele come causa dei problemi in Medio Oriente, in quanto non è né giusto né giustificabile”. Il leader conservatore ha quindi ribadito la necessità per il paese di “continuare a sostenere la sola democrazia di stampo occidentale e il solo alleato che abbiamo in quella regione”.
Meno netta invece la concordanza di vedute per quanto riguarda l’accordo sul nucleare iraniano, che Harper ha fin da subito criticato in modo fermo, allineandosi con Netanyahu. Nell’intervista al giornale ebraico canadese l’ex primo ministro ha affermato di rimanere “scettico sull’Iran e sulle sue intenzioni di aderire ai termini dell’accordo” e “preoccupato per la sua agenda destabilizzante non solo per quanto riguarda il nucleare ma anche per le sue sistematiche ed estreme violazioni dei diritti umani, la sua azione violenta in tutta la regione e le continue minacce allo Stato d’Israele”. Trudeau ha invece sottolineato l’importanza di rendersi conto che “un Iran con il nucleare è una minaccia non solo per la regione ma per la stabilità e la sicurezza mondiale” e di considerare in questo senso l’accordo come “un buon passo nella direzione giusta, ovviamente controllando con cura e da vicino che esso stia avendo l’impatto necessario”. D’altro canto, ha detto il leader liberale, “credo che l’Iran sia ancora molto lontano dal potersi ricongiungere in alcun modo alla visione della comunità internazionale, e non solo per le sue ambizioni nell’ambito del nucleare, ma per la sponsorizzazione del terrorismo da parte dello Stato in Medio Oriente e oltre, così come per la completa violazione dei diritti umani all’interno dei suoi confini”.
Per quanto riguarda la delegittimazione e il boicottaggio di prodotti israeliani, Trudeau ha infine usato parole di ferma condanna definendoli “un esempio della nuova forma di antisemitismo nel mondo” e ha sottolineato il suo impegno in prima persona nella lotta nei campus universitari. “Sono a favore della libertà di parola e dobbiamo sempre essere certi di difenderla – ha affermato – ma quando degli studenti canadesi si sentono poco sicuri nell’andare a lezione, si tratta di qualcosa che va contro i valori del paese”.
Alla luce di queste affermazioni, così come del suo supporto al gruppo dei “Liberal Friends of Israel” e della scelta tra i suoi consiglieri di Irwin Cotler, ex ministro della Giustizia da sempre impegnato nell’attivismo a favore di Israele, gli analisti sono convinti che i rapporti del Canada con Israele non risulteranno alterati dal cambio di governo. “I liberali vogliono continuare a essere visti come amici di Israele – ha osservato ad esempio il politologo Simon Rosenblum – e dunque ogni loro eventuale critica verrà esternata senza mai perdere di vista questo obiettivo”.
f.m. twitter @fmatalonmoked
(20 ottobre 2015)