In ascolto – Fever
L’autunno è arrivato, in tutta la sua bellezza, con i tappeti di foglie gialle e rosse, il profumo delle caldarroste e le serate davanti al caminetto. Peccato che abbia portato con sé anche una bella epidemia di influenza, che sta costringendo a letto con la febbre molte persone, me compresa. E quando si è costretti a letto non c’è nulla di meglio di un buon libro e una playlist scelta con cura. Con un po’ di autoironia metto su Fever, uno dei brani che hanno fatto la storia del R&B. Pur con qualche riserva e non poche polemiche, viene comunemente attribuito a Eddie Cooley e Otis Blackweel e fu registrato per la prima volta nel 1956 da Little Willie John. Il successo fu immediato e da allora la fama di Fever è cresciuta in modo esponenziale, grazie anche ai tanti nomi della musica internazionale che ne hanno dato intepretazioni diverse: Peggy Lee nella versione swing con orchestra stile Benny Goodman, ripresa una cinquantina di anni dopo da Bette Midler; Elvis Presley in modalità ‘minimal’ accompagnato solo da contrabbasso e percussioni, la rivisitazione dance anni ‘80 di Madonna e quella più recente di Beyoncé, con la vocalità del soul e il ‘tiro’ del pop estivo.
E quando un brano è così famoso e reinterpretato, prima o poi qualcuno lo canta in yiddish.
È successo anche a Fever, grazie a Mendy Cahan, fondatore di Yung Yidish, una organizzazione che si pone l’obiettivo di custodire e diffondere la cultura e la lingua yiddish anche attraverso la creazione di nuove opere. Yung Yidish ha sede a Gerusalemme e a Tel Aviv, è una realtà viva e in crescita e non a caso è nata all’inizio degli anni ’90, all’epoca in cui Israele aveva già compreso che la musica della diaspora non costituiva un impedimento per la creazione di una coscienza e di una cultura nazionale. Yiddish e ladino entrarono in punta di piedi nella aule universitarie e poco alla volta anche i giovani cominciarono ad avvicinarsi alla ‘musica dei nonni’.
Mendy canta Fever accompagnato al pianoforte, con la compostezza delle melodie russe e l’irriverenza del cabaret degli anni ’30. Va detto che l’intonazione lascia un po’ a desiderare e lo schiocco delle dita rigorosamente in battere non è certo in stile con un brano R&B ma di certo è una delle versioni più originali e divertenti e regala un sorriso quando la febbre ti costringe a letto.
Consiglio di ascolto: Mendy Cahan, Fever
Maria Teresa Milano
(22 ottobre 2015)