Qui Milano – Al via Bookcity
Grandi pagine da sfogliare

book_city_milano Al via oggi a Milano per il quarto anno di fila Bookcity, la tre giorni culturale organizzata dal Comune e vari esponenti del mondo editoriale con l’obiettivo di mettere al centro di una serie di eventi diffusi sul territorio urbano il libro, la lettura e i lettori come motori dell’identità della città. E in tale sfaccettata identità non poteva non rientrare l’ebraismo, ancora una volta protagonista di moltissime delle decine di iniziative proposte, in particolare con un ciclo di incontri dal tema “Mondi nascosti”, che si svolgerà domenica alla sinagoga centrale di via della Guastalla. Un pomeriggio di dibattito e cultura in cui a partire da vari volumi editi da Giuntina saranno proposti molteplici spunti di riflessione. Per la varietà di argomenti e ambiti toccati si caratterizza tutta la proposta a sfondo ebraico di Bookcity, tra storia e attualità, dialogo e Memoria, arte, letteratura e cibo.
Partiranno tutti da storie sorprendenti rimaste nel tempo velate, ingiustamente sconosciute ai più, eppure piene di significati e conseguenze i protagonisti del pomeriggio alla sinagoga centrale, che prenderà avvio alle 15.30 con i saluti dell’assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano Davide Romano e l’editore di Giuntina Shulim Vogelman. Dall’incredibile storia degli ebrei di Mashad, oggetto del libro di Daniel Fishman intitolato “Il grande nascondimento” e raccontata al pubblico dal giornalista e politico Oscar Giannino, a quella degli abitanti degli insediamenti protagonisti del romanzo dell’autore israeliano Assaf Gavron, che offre uno spaccato della società del paese e che sarà commentato dal giornalista David Parenzo: ognuna delle storie che sarà svelata porta con sé significati e messaggi specifici. Come quello delle testimonianze raccolte nel volume “Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno”, a cura di cura di Fulvio Cortese e Francesco Berti, commentato dall’autrice della prefazione Antonia Arslan, che ne ricostruiscono la storia, ne chiariscono le peculiarità e ne descrivono gli orrori denunciando le responsabilità con il coraggio di chi non rimane in silenzio. Ma l’evento porterà anche a una riscoperta, quella di un ebraismo vivo, ricco di una tradizione millenaria, capace di rimanere sempre attuale, inesauribile fonte di saggezza e insegnamento. Questo l’argomento del volume del rav Roberto della Rocca intitolato “Con lo sguardo alla luna”, che l’autore presenterà insieme ad André Ruth Shammah, direttrice del teatro Franco Parenti, protagonista anche di un incontro con il presidente dell’associazione Gariwo – La foresta dei Giusti, Gabriele Nissim, autore del libro “La lettera a Hitler”, che racconta la storia di Armin Wegner, nominato Giusto tra le Nazioni.
Proprio il Franco Parenti sarà uno dei fulcri della te giorni, ed è lì che la Testimone e presidente dell’Associazione Figli della Shoah Liliana Segre presenterà domenica mattina il suo libro “Fino a quando la mia stella brillerà”(Piemme). La figura di un altro sopravvissuto agli orrori di Auschwitz sarà inoltre centrale, grazie alla presentazione alla Casa della Memoria della recente pubblicazione per i tipi di Guanda di “Primo Levi di fronte e di profilo”, in cui l’autore Marco Belpoliti (che incontrerà il professor Mario Barenghi) si addentra in tutte le pieghe dell’universo di Levi, descrivendone la figura sia come Testimone della Shoah sia come grande scrittore.
Della storia del Novecento si parlerà approfonditamente nel corso di tutta la manifestazione. Lo storico sociale delle idee David Bidussa presenterà alla Casa della Memoria il libro di Norberto Bobbio e Claudio Pavone, “Sulla guerra civile. La Resistenza a due voci” (Bolati Boringhieri), di cui ha curato l’introduzione, insieme ad Alessandro Colombo, Alberto De Bernardi e Giovanni Scirocco. E sempre di Resistenza, e in particolare delle vicende milanesi, si parlerà in un incontro organizzato dall’Anpi Barona, che proporrà delle letture da alcuni libri sull’argomento. La città sarà al centro anche dell’incontro con Fabio Lopez, che con Luca Selmi e Gino Cervi andrà alla sua scoperta attraverso i racconti dello scrittore e giornalista ebreo Guido Lopez in “Milano in mano” (Mursia), previsto per domenica mattina alla Fondazione Riccardo Catella.
Non mancheranno tuttavia anche occasioni per parlare di attualità. La sociologia e la ricerca saranno al centro di vari incontri con il sondaggista Renato Mannheimer, che venerdì all’Expo Gate esaminerà tra le altre cose ad esempio le cause per cui i sondaggi di argomento politico oggi non funzionano più. Il sociologo Joseph Sassoon spiegherà invece come sia possibile per un’azienda dialogare e coinvolgere con il gioco, attraverso la presentazione del suo libro “Giochi da prendere sul serio” scritto insieme ad Alberto Maestri e Pietro Polsinelli, che si svolgerà domenica mattina all’Area Ex Ansaldo.
La scienza non toglierà certo spazio ai discorsi su arte, letteratura e cucina. Il filosofo Stefano Levi Della Torre racconterà attraverso la sua sensibilità le figure della Divina Commedia, in un evento venerdì pomeriggio al Philo. L’amore travolgente tra il pittore e scultore Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne è invece l’oggetto del libro “Amedeo je t’aime” (Mondadori Electa) presentato dall’autrice Francesca Diotallevi, mentre a parlare di poesia e come essa si intrecci con la città di Milano saranno alla Casa dele Arti Spazio Alda Merini i docenti Franz Haas e Francesco Rognoni, attraverso gli scritti di Umberto Saba e Guido Almansi. Della storia della cucina casher parlerà infine Roger Horowitz, l’autore americano del volume “Kosher USA. A Journey through its History” in un incontro al Touring Club Italiano domenica.
Il festival, che si è aperto questa mattina, chiuderà domenica sera con un grande evento dedicato a Claudio Magris, che a dialogo con il giornalista e presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano Ferruccio De Bortoli presenterà il suo ultimo libro, “Non luogo a procedere”, che racconta l’ossessione del controverso collezionista Diego de Henriquez per i cimeli storici, attraverso cui riemergono le ultime tracce delle infamie collegate alla Risiera di San Sabba.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(22 ottobre 2015)