Demenza digitale
Dalla recente intervista sull’Espresso al Rav Di Segni sul tema “Noi ebrei esempio di integrazione” emergono le seguenti domande, che per quanto forse scomode, non possono restare troppo a lungo tralasciate: Come si relazioneranno i “nuovi” europei di estrazione arabo-islamica nei confronti della componente ebraica e di Israele? Quale sarà la risposta delle destre radicali nei riguardi degli ultimi esodi? Quali nuovi o vecchi sentimenti continueranno a dominare in seno al mondo cattolico nei confronti della religione ebraica?
A questi quesiti, si aggiungono le reazioni degli internauti all’articolo di Di Segni sulla pagina Facebook dell’Espresso scandite da insulti, continui riferimenti alla questione palestinese (come se l’intervista fosse stata rivolta a un rappresentante dello stato israeliano), vecchi pregiudizi antisemiti sulla dubbia fedeltà degli ebrei alla “patria”… Da qui allora sorgono altre domande: qual’è la radice di così tanta demenza digitale? Per quanto ancora la situazione in Medio Oriente si ripercuoterà sugli ebrei del resto del mondo?
Non trovo, e probabilmente non esistono ancora risposte immediate a questi dubbi, rimane soltanto la preoccupazione e il timore di vivere in un mondo insicuro e pieno di interrogativi.
Francesco Moises Bassano
(23 ottobre 2015)