Qui Padova – Shadal, luce per le generazioni
Il costante dialogo fra tradizione e ricerca scientifica, fra le lezioni del passato e la vita nella modernità. Fu questo l’aspetto predominante nella vita e nel lavoro di Samuel David Luzzatto, noto con l’acronimo di Shadal, Maestro italiano dell’Ottocento, personalità centrale del Collegio Rabbinico di Padova, il cui pensiero divenne un punto di riferimento a livello mondiale per gli studiosi di giudaismo. Ebraista e poeta, storico ed esegeta biblico, traduttore e bibliografo, la sua figura versatile sarà al centro di una conferenza internazionale organizzata per questa domenica a Padova dalla Comunità ebraica con il patrocinio dell’Università cittadina, in occasione dei 150 anni dalla sua scomparsa, avvenuta la sera del giorno di Kippur del 1865. “Samuel David Luzzatto – Opinioni a confronto” il tema della giornata, che si svolgerà al Teatro Ruzzante e vedrà impegnati vari studiosi e rabbini, coordinati dallo storico Gadi Luzzatto Voghera, diretto discentente di Shadal, e da Shaul Bassi, professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia e presidente del Centro Veneziano di Studi Ebraici Internazionali.
La conferenza, che avrà tra i suoi protagonisti il presidente dell’Ari rav Giuseppe Momigliano, è stata concepita sulla scia dei nuovi studi legati alla pubblicazione del noto Commento alla Torah di Shadal, dopo la riscoperta dei manoscritti prodotti dai suoi allievi e in particolare dai fratelli fratelli Ya’aqov e Itzhaq Pardo. Un tema al centro dell’intervento di Yonathan Bassi.
Sarà invece Amos Luzzatto, ex presidente della Comunità ebraica di Venezia ed ex presidente UCEI, discendente a sua volta del grande Maestro, ad aprire i lavori della giornata, parlando proprio dello speciale rapporto tra fede, tradizione e ricerca scientifica nell’opera di Shadal e dell’effetto che esso ebbe su tutti gli studi successivi.
Fedeltà alla tradizione ortodossa e rigorosa critica filologica dei testi della tradizione scritta e orale furono i pilastri di Shadal. Nella sua formazione, oggetto dell’intervento del rav Gianfranco Di Segni, grande importanza ebbero gli studi linguistici, tanto che già a nove anni scrisse in suoi primi versi. Delle caratteristiche specifiche della sua esegesi si occuperà invece il rabbino capo di Padova Adolfo Locci.
Nato a Trieste nel 1800, Shadal si trasferì a Padova ventinove anni dopo, indicato da Isacco Samuele Reggio come docente presso il nascente Collegio Rabbinico – su cui si concentrerà l’intervento del rav Roberto Reuven Bonfil – dove rimase ad insegnare per il resto della sua vita, trasformandosi in un’autorità riconosciuta a livello mondiale anche grazie al suo vastissimo epistolario – molte delle cui dissertazioni storiche, filologiche e filosofiche con personalità illustri della cultura ebraica dell’epoca meritarono in seguito l’onore della pubblicazione. Shemuel Vargon, professore di Studi biblici all’Università di Bar Ilan, parlerà del suo ruolo di educatore dell’ebraismo italiano e di divulgatore, anche attraverso i molti testi per l’insegnamento ai suoi studenti redatti ex novo come richiesto dal Collegio. Essi trattano soprattutto di teologia e di morale, di storia e di linguistica, e tra le pubblicazioni di rav Luzzatto non sono mancati anche un’importante Grammatica della Lingua Ebraica – di cui parlerà Felice Israel, docente di Filologia Semitica all’Università degli Studi di Genova – e uno zibaldone giovanile, il cui manoscritto inedito sarà al centro dell’intervento del sofer Amedeo Spagnoletto.
f.m. twitter @fmatalonmoked
(23 ottobre 2015)