Washington critica Bibi:
“Retorica pericolosa”
Numerosi gli incontri diplomatici in corso per trovare una soluzione al complesso calderone mediorientale nei suoi diversi scenari di crisi. Ieri a Berlino meeting tra il segretario di Stato americano John Kerry e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, cui il portavoce della Casa Bianca si è rivolto rimproverandogli – come riporta la Stampa – “una retorica delle provocazioni che non giova al contenimento delle violenze”.
Le recenti dichiarazioni del primo ministro sulla Shoah continuano ad essere oggetto di valutazioni e approfondimenti. Sul Corriere della sera Donatella Di Cesare, accusandolo di non aver capito il significato di Auschwitz, descrive le sue parole come “agghiaccianti”.
“Hitler sapeva bene cosa voleva e da tempo, non si stava di certo attardando a realizzarlo. Al contrario – scrive Tiziana Della Rocca sul Fatto Quotidiano – stava mettendo a punto la sua macchina di distruzione così da renderla più efficace”.
Spezza invece una lancia a favore Giulio Meotti (Il Foglio), che riconosce a Netanyahu il merito di aver portato all’attenzione dell’opinione pubblica la figura del Gran Mufti e il suo stretto legame con Hitler. “Incolpando il Mufti – si legge sul Foglio – Netanyahu indica l’origine dell’Intifada: non ‘l’occupazione’, ma l’antisemitismo”.
Altro tema di stretta attualità è la presentazione da parte palestinese di una mozione all’Unesco in cui si chiedeva di riconoscere il Muro del Pianto come parte integrante della Moschea di Al Aqsa. “La fallita richiesta dell’annessione del Muro del Pianto ai beni islamici dà la misura di chi attui la sovversione dello status quo: è la tecnica infatti di chi nega il rapporto legittimo fra gli ebrei e lo Stato d’Israele” scrive Fiamma Nirenstein sul Giornale. Confermata invece l’attribuzione ai palestinesi della Tomba di Rachele e della Tomba dei Patriarchi.
Il Consiglio di amministrazione dell’Ospedale Israelitico di Roma ha rimesso il proprio mandato. A darne notizia il portavoce della Comunità ebraica, che in una nota spiega come la prima preoccupazione della stessa sia “di mettere in sicurezza i posti di lavoro” e “assicurare le prestazioni sanitarie ai pazienti”. Sui principali quotidiani appaiono intanto nuovi elementi sull’indagine che ha portato a 14 arresti tra dirigenti e personale medico e al sequestro preventivo di beni per l’equivalente di 7,5 milioni di euro.
Sulla Gazzetta di Bari un articolo descrive la mostra itinerante sulla Memoria “I giovani ricordano la Shoah” realizzata dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Circa settanta le opere in esposizione che parlano tutti i linguaggi dell’arte – viene spiegato – dalla narrativa alla pittura, passando per la musica e il cinema”.
Sul Venerdì di Repubblica si racconta il boom di prodotti casher nel mercato internazionale. L’alimentazione che segue i dettami della religione ebraica, viene spiegato, “si fa strada anche tra i non ebrei”. E così anche le aziende italiane si adeguano “e si fanno certificare dai rabbini”.
“Un socio palestinese e la verdura sexy: vedi alla voce miracoli del celebrity chef ebreo”, titola ancora il Venerdì nel raccontare – in una ampia intervista – i successi del cuoco israeliano Yotam Ottolenghi.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(23 ottobre 2015)