Kerry e Abdallah d’accordo:
“Sorvegliamo la Spianata”

rassegnaTelecamere accese 24 ore su 24 a vigilare sulla Spianata delle Moschee. È la decisione congiunta presa dal segretario di Stato americano John Kerry e dal re di Giordania Abdallah, riportata oggi sui maggiori quotidiani. Le telecamere servirebbero a dimostrare che Israele non vuole violare in alcun modo lo status quo vigente sul sito sacro e dovrebbero porre fine all’escalation di violenze palestinesi. Per placare le tensioni, Kerry ha infatti assicurato che “Israele continuerà a rispettare pienamente il ruolo della Giordania come custode della Spianata” e “a garantire il fatto fondamentale che lì pregano i musulmani e gli altri vanno solo in visita”. Nuove aggressioni intanto da parte di terroristi palestinesi: due i tentativi di accoltellamento a Jenin e a Gerusalemme (Corriere della sera, tra gli altri).

Polonia verso l’ultradestra. Questa sera si chiuderanno i seggi in Polonia e, a meno di stravolgimenti, secondo i sondaggi avrà la meglio la destra ultranazionalista del PiS. “Sostengono complotti e paure, come quella che la Russia ci potrebbe attaccare da un momento all’altro, o che dobbiamo fermare il flusso di immigrati che, come dice Kaczynski, portano malattie. Come se in Polonia qualcuno avesse mai visto un immigrato”, la testimonianza di un giovane polacco pubblicata dalla Stampa.

La Storia secondo Romano. Sul Corriere della sera Sergio Romano commenta le ultime dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu sulla Shoah. L’ambasciatore in primo luogo sottolinea che realmente il Gran Muftì era uno dei satelliti che ruotava intorno ad Hitler ma che, proprio per questo suo stato di dipendenza, non avrebbe mai influito sulle decisioni della Germania nazista. Una considerazione tra le tante farà discutere: “Molto probabilmente – scrive Romano – se Hitler avesse vinto, gli arabi, nei territori controllati dalla Germania, non sarebbero stati trattati meglio degli ebrei, e il Gran Mufti di Gerusalemme non sarebbe riuscito a impedirlo”. Torna sulla questione (con toni molto critici) anche lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua, intervistato dal Mattino.

Ospedale israelitico, stop ai ricoveri. L’Ospedale israelitico di Roma continuerà a prendersi carico dei pazienti già assistiti ma non potrà effettuare nuovi ricoveri: lo ha stabilito la Regione Lazio dopo le ultime vicende giudiziarie. È stata così stabilita una task force – riporta il Messaggero – per garantire l’assistenza sanitaria a coloro che si trovano nella liste d’attesa gestite dalla struttura, ora esclusa dalla possibilità di offrire prestazioni convenzionate.

Spinoza e il mistero della scomunica. Donatella Di Cesare affronta sulla Lettura del Corriere della sera la complessa figura del filosofo ebreo Baruch Spinoza e la sua scomunica da parte del rabbinato che, scrive la studiosa, altro non sarebbe che “un mito”. A contrassegnare Spinoza, rileva Di Cesare, fu inoltre un sentimento sionista ante litteram: “Potrei assolutamente credere – scrisse profetico – che se si presentasse la possibilità, gli ebrei ricostruiranno un giorno il loro Stato e Dio li eleggerà di nuovo”.

Una firma contro la menzogna. Sul Corriere del Trentino viene ricordata la decisione assunta 50 anni fa dall’arcivescovo Alessandro Maria Gottardi di emanare un decreto nel quale stabiliva l’infondatezza storica e giuridica delle accuse di infanticidio mosse in passato nei confronti del mondo ebraico riguardo la morte del piccolo Simonino, avvenuta cinquecento anni prima. Annota il quotidiano: “Ci vollero quasi cinque secoli prima che una giustizia tardiva potesse affermarsi, grazie soprattutto ad alcune straordinarie figure di studiosi e intellettuali”.

Il sì del Sinodo. Tutti i quotidiani riportano la decisione (definita da molti “storica”) presa dal Sinodo a favore della comunione ai divorziati. Emerge comunque una spaccatura significativa. Spiega infatti Carlo Marroni (Sole 24 Ore): “178 sono i sì rispetto ai 177 che erano richiesti per la maggioranza qualificata dei 265 presenti. Quindi 80 tra cardinali e vescovi hanno votato contro. Un numero molto alto”.

Le note della vita. Sul settimanale di Avvenire un racconto della tradizionale fiaccolata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio per ricordare il rastrellamento degli ebrei romani. Un’iniziativa – ricorda il settimanale – apertasi sulle note de La vita è bella.

Sport per la pace. Al via questa mattina a Roma la seconda edizione delle Olimpiadi interreligiose per la Pace con momenti dedicati allo sport che si inframezzeranno a momenti di dialogo. A parlarne è Avvenire.

La minaccia di domani. Sul domenicale del Sole 24 Ore una recensione dello storico Emilio Gentile al libro di Abram de Swaan “Reparto assassini. La mentalità dell’omicidio di massa” (ed. Einaudi). Afferma l’illustre studioso: “Lo sterminio degli inermi viene dalla notte dei tempi. Secolo dopo secolo, millennio dopo millennio, attraversando tutti i continenti, è giunto fino ai giorni nostri. E minaccia di continuare nei giorni che verranno”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(25 ottobre 2015)