Lo scrittore David Grossman e l’ossessione di Bibi
Benjamin Netanyahu come una guida che procede ad occhi chiusi, portando con sé la società israeliana, rinchiusa in un labirinto di pericoli concreti e paure. È questa la rappresentazione del Premier israeliano che emerge dalle parole dello scrittore David Grossman, nell’analizzare le ultime uscite di Netanyahu – la polemica sulle affermazioni riguardanti Hitler e il Muftì su tutte – in un testo che appare oggi su Repubblica. “Già da molti anni, dall’inizio del suo percorso verso la carica di primo ministro, Netanyahu eccelle nel mescolare e rimestare i pericoli veri che Israele si trova ad affrontare con gli echi del trauma della Shoah”, sostiene lo scrittore e dall’altra parte per gli israeliani “è molto difficile fare una distinzione razionale fra i pericoli concreti e gli echi del passato che ci rimbombano nelle orecchie. Ci arrendiamo a tali paure con facilità, alle volte persino con entusiasmo”.
La videosorveglianza della Spianata. Accolta favorevolmente da Netanyahu la proposta del segretario di Stato americano, John Kerry, di attivare un sistema di videosorveglianza 24 ore su 24 sulla Spianata delle Mosche o Monte del Tempio per registrare quel che accade sul luogo, sacro agli ebrei e ai musulmani. Secondo Netanyahu, il virgolettato riportato da Repubblica, le telecamere “serviranno innanzitutto per rigettare l’affermazione che Israele sta violando lo status quo e in secondo luogo per mostrare da dove davvero provengono le provocazioni e prevenirle in anticipo”. Scetticismo sull’iniziativa invece da parte dell’Autorità palestinese che guarda alle videosorveglianza come a uno strumento repressivo.
Calabria, le vittime del mare riposano vicino alle vittime del nazifascismo. Il Fatto Quotidiano racconta la realizzazione a Tarsia, in Calabria, del primo cimitero internazionale per i migranti. Su quel terreno il fascismo costruì il lager di Ferramonti, campo di concentramento in cui furono internati oltre 3mila ebrei, “molti dei quali – ricorda il quotidiano – sono stati sepolti nel cimitero comunale della piccola cittadina in provincia di Cosenza dove c’è già un museo dedicato alle torture inferte dal regime di Mussolini”.
Da Israele all’Italia, chi è Yoram Gutgeld. In un’intervista rilasciata a Luca Telese su Libero, il consigliere economico di Renzi, l’italo-israeliano Yoram Gutgeld, si racconta. “I miei genitori sono sfuggiti a Hitler per un soffio A Tel Aviv – ricorda Gutgeld – ero nel reparto “cervelloni” dell’esercito israeliano. Adesso taglierò le spese per Renzi”.
Polonia, vince la destra populista. Il partito ultraconservatore e antieuropeista di Jaroslaw Kaczynski Diritto e Giustizia (PiS) ha vinto le elezioni polacche e si appresta a guidare il paese in quella che i commentatori temono possa rappresentare una svolta autoritaria simile all’Ungheria di Orban. “I liberal hanno perso, dopo troppi errori, bisogna accettare la realtà, adesso tutto dipende da chi avrà più peso nel PiS”, afferma a Repubblica Konstanty Gebert, descritto come massimo esponente della cultura ebraica polacca e columnist del quotidiano Gazeta.
Roma, la lezione di Baharier. Sul Fatto Quotidiano la presentazione delle lezioni di ermeneutica biblica che lo studioso Haim Baharier terrà nella Capitale. “Baharier costruisce – scrive il Fatto – attorno al Dio vivente della Torà e del Talmud un sistema di ‘verità multiple’, di ‘confronto tra le specificità, di comunicazione che è quantomai ‘necessario’ per l’Occidente in questo momento, in cui “le colonne del mondo tremano per piccoli interessi di comunità”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(26 ottobre 2015)