Memoria, l’Aned volta pagina
Figlio di due sopravvissuti al lager di Bolzano, 64 anni, il giornalista ed esperto di comunicazione Dario Venegoni è da ieri il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati.
Una svolta epocale per l’Aned, rappresentata per la prima volta al massimo livello da chi, per evidenti motivi anagrafici, non ha sperimentato sulla propria pelle la barbarie nazifascista.
“Dobbiamo essere orgogliosi del nostro passato e presente. Del lavoro incessante di ricerca che si produce, delle testimonianze che diffondiamo, della rete di relazioni che siamo riusciti a costruire. Un patrimonio prezioso per l’intera società italiana e che non siamo intenzionati a disperdere” racconta Venegoni a Pagine Ebraiche.
Il neo presidente succede a Gianfranco Maris, storico leader dell’Aned scomparso in agosto all’età di 94 anni. “Gianfranco lascia un vuoto profondo, che nessuno potrà colmare. Ho molto forte il senso del limite in questo passaggio di consegne” dice Venegoni
La sfida sarà quella di traghettare l’Aned verso una nuova fase organizzativa. Mantenendo però al tempo stesso i fari ben puntati su quelle che sono le peculiarità dell’associazione: lavoro memorialistico incessante perché, viene spiegato, “non passa giorno che non si trovi qualcosa di nuovo”; elaborazione dello stesso per una piena comprensione degli scenari di crisi che ancora oggi incombono.
“Crimini e orrori indicibili lambiscono in questi mesi i confini d’Europa. La stessa Europa che erige muri e guarda con astia allo straniero, al diverso. Sono campanelli d’allarme che spaventano e che – sottolinea Venegoni – ci invitano a proseguire con immutato slancio nel nostro impegno di educazione alla pace e alla fratellanza tra i popoli”.
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(26 ottobre 2015)