…patria
Avevo una cara zia, per l’esattezza una cugina di mio padre, con cui eravamo molto in amicizia. I suoi genitori erano molto ebrei e molto italiani e credevano profondamente in entrambi i valori. Era nata nel 1918, poco prima della fine della Grande guerra. La zia si chiamava Sara ma all’anagrafe faceva Sarà Vittoria Italiana. Un’espressione di fiducia e di amor patrio. L’altro giorno a Gaza è nata una bimba e i genitori l’hanno chiamata Sakín Al-Quds che vuol dire Coltello Gerusalemme. Anche questa, si può ben dire, è un’espressione di fiducia e di amor patrio. Alla piccola Coltello Gerusalemme auguriamo una lunga vita di pace, felicità e molti figli maschi. Ai sapienti analisti politici occidentali chiediamo un breve commento sul conflitto di civiltà.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(29 ottobre 2015)