Un’amicizia che si rinnova

rassegna“I rapporti tra cristiani ed ebrei a vari livelli non sono mai stati migliori”. Parola del presidente del Congresso Ebraico Mondiale Ronald Lauder, che ha incontrato ieri in forma privata Bergoglio e le cui dichiarazioni sono riportate da Avvenire. Occasione del colloquio il cinquantenario della dichiarazione Nostra Aetate, celebrato ieri nel corso di un’udienza pubblica che ha visto la partecipazione di una folta delegazione del World Jewish Congress guidata dallo stesso Lauder e dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna oltre che di diverse rappresentanze religiose (tra cui alcuni esponenti dell’American Jewish Committee che hanno partecipato a un convegno internazionale all’Università Gregoriana). Cinquant’anni dopo la stesura del documento che segnò una storica apertura della Chiesa nei confronti dell’ebraismo e delle diverse fedi, è stato lo stesso Bergoglio, riportano i quotidiani, a rimarcare come non sia accettata “ogni forma di antisemitismo” e “ogni ingiuria, discriminazione e persecuzione che ne derivano”. In conferenza stampa Lauder ha poi dichiarato: “Il papa ci ha detto che attaccare gli ebrei è antisemitismo, però anche un attacco deliberato contro lo Stato d’Israele è antisemitismo, e ha aggiunto che ci possono essere disaccordi dei governi su questioni politiche, ma Israele ha diritto di esistere in prosperità e sicurezza”. Una presa di posizione importante, ha sottolineato Lauder, “perché spesso l’antisemitismo viene nascosto dietro l’anti-israelismo”.
Su Vatican Insider Lisa Billig scrive: “Istituzionalizzando un nuovo rispetto per la fede ebraica nel cattolicesimo, Nostra Aetate ha contribuito in maniera efficace a creare un’immagine più positiva e fiduciosa del cristianesimo (e delle altre religioni) nella psiche ebraica, dopo secoli di sofferenza e di persecuzioni”.
Significativa la scelta dell’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, che titola: “Siamo fratelli”.

Israele, ancora attacchi. Anche ieri, civili e soldati israeliani sono state vittime di aggressioni da parte di terroristi palestinesi armati di coltello: una donna è stata ferita mentre faceva la spesa, mentre un soldato è stato attaccato a un posto di blocco a Hebron. “Israele è uno stato che agisce sopra la legge” ha commentato il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen accusando all’Onu le modalità dello Stato ebraico di reagire agli attentati. “Ancora una volta Abu Mazen sceglie la via della propaganda e dell’istigazione invece che quella del dialogo”, la replica del premier israeliano Benjamin Netanyahu. (Avvenire).

Il futuro della Siria? Lo decide Teheran. Domani al tavolo dei negoziati di Vienna, dove l’Occidente deciderà le prossime mosse da attuare in Siria, siederà anche l’Iran. Il ministro degli Esteri Zarif parlerà infatti per conto di Damasco con il beneplacito di Mosca e Washington. Gli obiettivi però sono discordanti, spiega la Stampa: “Il Cremlino punta a una transizione con il coinvolgimento – a tempo – di Assad e l’Iran è l’interlocutore chiave. La Casa Bianca si oppone alla permanenza di Assad al potere ma ritiene ‘utile’ la presenza di Teheran”.

Primo Levi sbarca in America. Tre eleganti tomi rigorosamente in bianco e nero. Esce negli Stati Uniti l’opera completa di Primo Levi dopo un infaticabile lavoro durato quindici anni e realizzato grazie alla traduzione coordinata da Ann Goldstein. A raccontarlo ampiamente sulla Stampa è Ernesto Ferrero, direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, che sottolinea la forte impronta locale grazie alla collaborazione di Domenico Scarpa, Monica Quirico e del Centro di studi Primo Levi diretto da Fausto Levi. Il quotidiano presenta inoltre un’intervista alla stessa Goldstein e un testo di Francesco Cassata, relatore oggi a Torino della settima Lezione Levi dedicata alla fantascienza nelle opere dello scrittore.

Nuovi muri d’Europa. L’Austria ha annunciato ieri che costruirà una barriera al confine con la Slovenia. Vienna ha preso questa decisione, scrive Repubblica, dopo le pressioni di Berlino per l’afflusso incontrollato di profughi. Queste le parole del ministro dell’Interno Mikl Leitner: “Non vogliamo costruire un muro anti-migranti, ma garantire un ingresso ordinato e controllato nel nostro paese”. Sul Corriere della sera il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz intanto commenta la notizia che solo 90 migranti su 40.000 hanno lasciato l’Italia per altri Paesi come prevedeva il piano della Ue: “Questo è un dato scioccante. Vedo bene, e non da ora, la riluttanza dei governi a mantenere le promesse che fanno a Bruxelles”.

Turchia al voto. Repubblica racconta oggi il blitz della polizia turca contro un gruppo editoriale ostile al presidente Erdogan. Intanto il paese si prepara tornare nuovamente alle urne dopo solo cinque mesi perché non è stato possibile arrivare alla formazione di un governo condiviso.

Parmigiano casher, è debutto. Il Parmigiano Reggiano entra ufficialmente nel mercato degli alimenti casher con una certificazione sulle prime 5000 forme. Il debutto al padiglione israeliano all’Expo. “I principali mercati di riferimento sono quello degli Stati Uniti e quello dello stesso Stato ebraico, anche se il Parmigiano Reggiano kosher – scrive il Sole 24 Ore – non è destinato solo agli ebrei osservanti ma è rivolto anche a tutti i consumatori che hanno scelto l’alimentazione vegetariana”.

L’energia d’Israele. Sull’Huffington Post, Robert Hassan rileva il ruolo dell’Italia rispetto alle ultime scoperte d’Israele nel campo dell’energia. Scoperte che ridisegnano il quadro geopolitico, aprendo a nuove inaspettate alleanze, e che saranno al centro dell’incontro di oggi pomeriggio “Fra guerra e pace: il modello di sviluppo d’Israele, fra innovazione tecnologica e nuove scoperte energetiche” realizzato nell’ambito del Festival della Diplomazia a Roma (Centro Studi Americani, ore 16).

Memoria a Fossoli. Un’opera di recupero e valorizzazione del campo di Fossoli, il luogo dove gli ebrei furono internati prima di essere trasferiti nei lager nazisti, e la digitalizzazione di 700 manifesti storici: queste – scrive l’Unità – le due ultime iniziative che si aggiungono alle attività in corso per l’anniversario dei 70 anni dalla Liberazione.

“Iscrizione Servello? Una follia
”. Si leva la protesta contro la decisione di Palazzo Marino di iscrivere l’ex esponente del Msi Franco Servello al Famedio, il riconoscimento dedicato ai milanesi illustri. Dopo la denuncia dell’Anpi, a commentare sul Giornale la notizia è Daniele Nahum, responsabile Cultura del Pd che ha parlato di “decisione sconcertante” e ha aggiunto: “Sarebbe interessante capire la motivazione di chi ha votato a favore di questa follia”. Mirko Mazzali del Sel l’ha poi definita una decisione sbagliata “non perché Servello era un fascista non pentito, ma perché non aveva i requisiti di meritevolezza necessari”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(29 ottobre 2015)