Napoli…

Passeggiare per Napoli, porta aperta verso l’intero Sud, significa ritrovarsi in dinamiche umane altrove scomparse. Significa salutare il giornalaio in piazza, ascoltare le ricette che suggerisce l’ortolano sotto casa, le storie del cameriere del bar, i pareri politici del parcheggiatore abusivo. Significa confrontarsi costantemente con lo stato umano delle persone, in un miscuglio di bene e male che parte dal dato uomo e dalla sua sacra socialità. Come Lot, nella parashà settimanale di Vayiera’, seduto ad aspettare ospiti in una città, Sodoma, che aveva dichiarata illegale l’ospitalità, ovvero l’incontro con l’altro, il riconoscimento dell’umanità altrui. Eppure Lot non è un campione di altruismo, così come Napoli non è la città della certezza legale o di una alta qualità della vita, ma nonostante ciò l’umanità istintiva di Lot così come quella di Napoli restano fari luminosi in un mondo che spegne la luce sulle nostre capacità di scambio umano quotidiano.

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino

(30 ottobre 2015)